La storia di Michael Blair è in assoluto una delle più drammatiche di quelle raccontate da Vite al Limite.
L’uomo infatti arrivò al programma in pessime condizioni fisiche e mentali. A causa del suo enorme peso, infatti, da tempo Michael aveva rinunciato a uscire di casa ed era affetto da una grave forma di agorafobia.
Come molti altri pazienti, Michael Blair era arrivato a vivere in quelle condizioni a causa di un rapporto insano e sregolato con il cibo che era cominciato quando Michael era appena un bambino. A somministrargli quantità spropositate di cibo poco sano era stata infatti sua nonna, che stava semplicemente cercando di amare suo nipote al meglio delle sue possibilità.
Ad appena sette anni Michael arrivò a pesare quasi cinquanta chili e, com’era prevedibile, questo faceva di lui un facile bersaglio per il bullismo scolastico. Questo stato di cose portò ovviamente un netto peggioramento della sua situazione psicologica e, come reazione, Michael cominciò a mangiare ancora di più: sperava in questo modo di diventare “abbastanza grosso da scoraggiare gli scherzi”, ma le cose non andarono così. A 14 anni pesava 113 chili.
Mentre era più grande fu preso di mira dal capo di un campo estivo a cui aveva deciso di partecipare e le cose peggiorarono ulteriormente. L’unico appiglio, in questa difficilissima situazione personale, fu la scoperta delle arti marziali: nonostante la sua mole gigantesca, Michael cominciò ad allenarsi molto seriamente e perse diverse decine di chili, arrivando a pesare “soltanto” 172 chili a 25 anni.
L’amore per la moglie, il fallimento e la depressione
Intorno ai 25 anni Michael conosce la moglie Kim: entrambi hanno un rapporto problematico con il cibo e nei primi anni di matrimonio prendono moltissimo peso. Ad un certo punto i due decisero di sottoporsi a un bypass gastrico per cominciare a perdere grandi quantità di peso ma il destino si accanì contro Michael.
L’uomo rimase vittima di un gravissimo incidente stradale e l’operazione che servì a salvargli la vita gli lasciò moltissimo tessuto cicatriziale interno. Questo rendeva praticamente impossibile effettuare il bypass gastrico e, per questo motivo, Michael cadde in una profondissima depressione. Fu a quel punto che Michael cominciò a sviluppare l’agorafobia, a chiudersi in casa e a raggiungere l’incredibile peso di 270 chili.
Ormai disperato, Michael decise di rivolgersi al programma e a chiedere l’aiuto del Dr. Now. Sfortunatamente il medico di Vite al Limite confermò il fatto che il bypass fosse ormai impossibile da effettuare e che Michael avrebbe dovuto perdere moltissimi chili prima di andare sotto i ferri.
Blair decise di affrontare il percorso che, comunque, fu molto accidentato. L’obiettivo fissato per lui era di perdere 45 chili in tre mesi ma Michael riuscì a dimagrire soltanto della metà in quel periodo di tempo. Con grande perseveranza continuò nell’allenamento e nel dimagrimento e, nel giro di 7 mesi aveva quasi raggiunto il suo obiettivo.
Purtroppo nel corso della puntata del programma a lui dedicata non ci fu modo di raccontare la fine del percorso di Michael: il Dr. Now gli aveva fatto i complimenti e lo aveva incoraggiato a perdere altri 30 chili allo scopo di permettere l’asportazione chirurgica di una grossa ernia che stava mettendo a rischio la sua salute. Il programma finì a quel punto.
Oggi sappiamo che Michael Blair ha ripreso in mano la sua vita, ha ricominciato a praticare arti marziali e ha addirittura iniziato a utilizzare i social per raccontare la propria vita.