Viene considerata la “dieta della longevità” e negli ultimi anni si è diffusa su scala globale: scopriamo in cosa consiste e per chi è un vero toccasana.
Digiunare conviene? Oppure rischia di compromettere la nostra salute? Ebbene, dipende. Per scoprire da che cosa, partiamo innanzitutto da un dato: la pratica del digiuno non è uno schema alimentare moderno, bensì fonda le sue radici nell’antichità. Gli effetti benefici sulla salute del nostro corpo, sul metabolismo, sulla perdita di peso e grasso in eccesso sono riconosciuti da secoli ed in ogni parte del mondo.
Senz’altro, tuttavia, occorrono accortezze: perché seguire uno schema alimentare di digiuno scorretto può avere effetti assai deleteri per il nostro organismo e trasformare le nostre buone e nobili intenzioni in “armi” a doppio taglio. In fondo, prendersi cura di sé è un’arte e dunque è importante imparare a padroneggiarla al meglio delle nostre possibilità.
Negli ultimi anni, uno specifico schema alimentare è divenuto sempre più popolare e si espanso su tutto il globo a macchia d’olio: si tratta dell’intermittent fasting, ovvero del digiuno intermittente. È uno schema, o approccio, alimentare che suggerisce il consumo di cibo esclusivamente in una determinata fascia oraria della giornata e quindi il digiuno nelle restanti ore. Proviamo a capirne di più.
Gli effetti benefici di un corretto digiuno intermittente
In generale, la pratica del digiuno produce effetti benefici al nostro corpo perché è responsabile dell’attivazione di un meccanismo cellulare definito autofagia, che consiste nella rimozione selettiva di componenti di tipo citoplasmatico presenti nel nostro organismo e che risultano danneggiati. Il meccanismo dell’autofagia, dunque, permette la degradazione e il riciclo di queste componenti, ravvivando la vitalità, il vigore e la capacità auto-riparativa del nostro organismo.
Nello specifico, invece, i benefici prodotti dal digiuno intermittente sono stati riscontrati principalmente nell’attivazione della lipolisi – che “catabolizza” i grassi – nella riduzione dei livelli di glucosio nel sangue e nella “galvanizzazione” dell’intero metabolismo, stimolandone le attività e quindi mantenendolo costantemente in un sano esercizio di sviluppo continuo.
Esistono diversi tipi di digiuno intermittente e il nostro medico, dietologo o nutrizionista di fiducia possono consigliarci il più adatto in base alle nostre uniche caratteristiche organiche e metaboliche. Tuttavia, il principio generale è di organizzare la giornata in due macro-momenti: quello dell’alimentazione e quello del digiuno. Durante il momento dell’alimentazione, si può in sostanza mangiare di tutto, posto che si tratti di cibi sani e compatibili con il nostro equilibrio psico-fisico, ed in un solo frangente della giornata; durante il momento del digiuno, invece, solo acqua e tisane senza zucchero. Una raccomandazione: questo schema alimentare non è consigliato alle donne incinte ed in periodo di allattamento della propria figlia o del proprio figlio. E non dimentichiamo di consultare sempre il nostro medico prima di sperimentare nuove abitudini alimentari.