Sebbene non sembri così fondamentale, in realtà la mandibola e la sua salute sono correlate a molte altre zone del corpo. Massima attenzione.
Mandibola e mascella formano l’impalcatura della bocca e sono quindi fondamentali per una molteplicità di attività tra cui la respirazione, il poter parlare e il nutrirsi attraverso l’introduzione di cibo e acqua. Qualsiasi patologia che ne limiti il movimento comporta, oltre che un grande dolore, anche un enorme disagio personale. Ciò che spesso si sottovaluta, inoltre, è che un problema alla mandibola può comportare amare conseguenze anche per la schiena, la testa e le articolazioni.
Sono diverse le patologie che possono colpire la mandibola e, quando capitano, vanno subito trattate con attenzione e tempestività. Ci sono però alcune situazioni dove i disturbi si presentano solo di notte, ad esempio, o con scarsa frequenza: in questi casi, l’emergenza può essere sottovalutata, ma le conseguenze rischiano di diventare pesanti. Ecco di cosa si tratta.
Un primo problema che affligge moltissime persone è quello del bruxismo, cioè l’abitudine spesso incontrollata a digrignare i denti. Questa si manifesta soprattutto nel sonno e può comportare mal di collo, mal di testa, acufeni nelle orecchie e affaticamento in generale della muscolatura del viso.
“Questo disturbo è legato spesso ad ansia e stress che causano il serramento della mandibola sia di notte ma anche di giorno, senza per altro rendersene conto” spiega la dottoressa Beatrice Casoni, psichiatra presso l’ospedale di Bologna. Lo stress è la causa della maggior parte delle malattie che colpiscono la mandibola: una delle più frequenti è la Sindrome di Costen, caratterizzata da cattive abitudini, disordini e conseguenze dolorose che soffre la parte bassa del viso, tra cui la mandibola.
Le conseguenze più frequenti di problemi alla mandibola coinvolgono quindi la muscolatura del collo, del viso e in generale la testa, soprattutto con forti emicranie. “Le cause possono essere fisiche, vizi di postura e cattive abitudini come un uso smodato delle gomme da masticare, l’onicofagia e la ruminazione, anche se nel 70% dei casi sono di natura psicologica” ha poi continuato la dottoressa, spiegando come anche le abitudini quotidiane influiscano.
Le persone più predisposte a sviluppare queste problematiche sono le donne tra i 30 e i 50 anni. Per cercare di uscirne, è bene chiedere aiuto al proprio dentista di fiducia, con il quale sviluppare un piano di cura anche attraverso dei bite, cioè apparecchi notturni che modificano certe cattive abitudini posturali dei muscoli e delle articolazioni della bocca.