Il secondogenito della coppia più bella del mondo, Giacomo Celentano, si lascia andare in una lunga intervista raccontando molto di sé, della sua vita da padre, di scrittore e cantautore. E di quando era giovane pronto per l’Università..
L’unico figlio maschio di Adriano Celentano e Claudia Mori ha 56 anni e conduce una vita lontana dai riflettori scrivendo libri e componendo canzoni. Giacomo è sposato da 23 anni, è padre di Samuele, 18enne, ed è un uomo fortemente credente.
La profonda fede di Giacomo Celentano è la peculiarità che lo contraddistingue dalle sorelle, Rosta e Rosalinda, che hanno intrapreso la strada dello spettacolo, seguendo le orme dei loro genitori. Giacomo è un uomo molto riservato, che scrive libri sulla Cristianità e incide album di musica religiosa.
Recentemente è stato intervistato da Diva e Donna, dove ha parlato molto della sua professione e del bellissimo rapporto che ha con suo figlio con il quale ha anche iniziato una collaborazione professionale.
Giacomo Celentano racconta il bellissimo rapporto che ha con suo figlio Samuele e ricorda quella volta in cui lui voleva fare il Dams.
Giacomo Celentano ha ereditato dai suoi genitori la fede cristiana e finora ha scritto 6 libri sull’argomento, di cui uno di questi, “La luce oltre il buio” è arrivato a vendere 20 mila copie. L’uomo ha confidato che passa le giornate scrivendo e studiando molto e che il suo lavoro si alterna con la pubblicazione di un libro e quella di un album.
Poi ha fatto sapere che ha scritto un paio di canzoni insieme al figlio, in camera sua, attrezzata per registrare provini. Tra lui è il ragazzo c’è un rapporto sereno e Celentano ha fatto sapere che al contrario di come hanno fatto i suoi genitori, vuole che sia lui a scegliere il percorso di studi da fare dopo il Liceo di Scienze Umane, di cui sta frequentando l’ultimo anno.
Il figlio del Molleggiato ha raccontato che lui avrebbe voluto fare il Dams, cosa che però gli fu impedita da sua mamma, Claudia Mori. “Mia mamma non volle perché temeva che non fosse adatto a me. La ascoltai e mi iscrissi a Scienze Politiche”. Ma, ha detto l’uomo, dopo essersi iscritto non diede mai un esame. “Poi partii per il servizio militare e quando finii mi buttai nel mio lavoro di cantautore, che dura ancora oggi al quale, come ho detto, ho poi aggiunto quello di scrittore.”
Ha fatto sapere Giacomo aggiungendo che proprio per questo motivo, crede che sia giusto assecondare le ispirazioni di suo figlio. Chissà, forse Samuele vorrà fare il cantante. Del resto con il nonno che ha, pilastro della storia della musica italiana, non ci sarebbe niente di strano.