Un’insegnante svela un trucco ingegnoso per impedire ai bambini di dire parole inappropriate, con una frase intelligente.
Con i bambini ci vuole tatto e tattica. I genitori lo sanno bene: l’educazione dei figli è il mestiere più difficile che esista. Prendiamo le parolacce, purtroppo un “vizio” diffuso sin dalla tenera età (e tv e internet non aiutano certo a sradicarlo). Un’insegnante condivide un trucchetto geniale per toglierle di bocca ai piccoli.
Bisogna partire dal presupposto che spesso non è una buona idea dire ai bambini di non dire certe parole in determinate circostanze: l’effetto potrebbe essere del tutto controproducente. E allora come fare per educarli alle buone maniere? Un incubo per genitori e insegnanti, senza la strategia giusta.
La tattica perfetta per togliere le parolacce di bocca ai bambini
Prima o poi ogni bambino impara parole “irripetibili”, e gli educatori inevitabilmente devono fare i conti con le curiose domande che seguono tali scoperte. Ma può essere difficile capire come reagire. Ebbene, un’insegnante interpellata dal britannico Mirror avverte che non sempre è opportuno dire ai giovani di non pronunciare o ripetere parole inappropriate. Anzi, la raccomandazione ai caregiver è quella di adottare un approccio molto diverso – se non si vuole rischiare di peggiorare le cose.
Ipse dixit: “Se un bambino dice qualcosa di inappropriato nella tua classe, la cosa peggiore che puoi dire a quel bambino di fronte a tutta la tua classe è: ‘Non dirlo‘”. Infatti, è probabile che una tale risposta susciti interesse da parte del resto della classe, che poi chiederà al primo bambino di ripetere la parola e spiegare cosa significa. Anche se il giovane non è in grado di rispondere alla domanda al primo colpo, è probabile che cerchi consigli da un fratello maggiore o da un amico, e presto tutti avranno imparato qualcosa che ripeteranno: i bambini sono fatti così.
“È vero”, continua l’insegnante. “Gli esseri umani sono strani perché siamo tutti incuriositi e vogliamo saperne di più su cose che non dovremmo necessariamente sapere“. Ma la professionista insiste: “Se gridi a un bambino ‘non dirlo’ stai accendendo un focolaio spaventoso nella tua classe. Se vuoi davvero gestire quella situazione, tira quel bambino da una parte e di’: ‘Quello che hai appena detto… Sai cosa significa?'”. Quasi sempre la reazione sarà di imbarazzo, stupore e vergogna, e il bambino, spiazzato, imparerà la lezione. “Siate molto disinvolti al riguardo – conclude -. È tutta una questione di reazione”.