Andare d’accordo con ogni collega d’ufficio a volte è difficile, ma si può sempre cercare di evitare il litigio. Non sempre, però c’è chi arriva a remare contro esplicitamente.
A ognuno di noi è certamente capitato di avere un collega di ufficio con cui non andava particolarmente d’accordo, spesso senza un motivo particolare o perché non si hanno due caratteri conciliabili. Questo però può rendere certamente più pesante l’atmosfera che si respira e influenzare anche il rendimento, nonostante si faccia il possibile per non essere condizionati.
Chi pensa che questo sia un problema di poco conto probabilmente non ha mai vissuto in prima persona una situazione simile. Pensare di parlarne con un capo non può essere però la soluzione adatta, visto che l’altra persona potrebbe smentire la nostra versione dei fatti.
Avere un collega di ufficio che non amiamo non è semplice
Avere un ambiente di lavoro sereno può essere importante per facilitare il rendimento di tutti, specialmente per chi ha un carattere sensibile. Questo vale certamente tra capo e dipendente, proprio perché non tutti possono accettare di buon grado eventuali critiche, specialmente se non vengono fatte in modo diplomatico. La situazione può però non essere del tutto differente se le difficoltà sorgono con un collega d’ufficio. A volte, infatti, si ha l’idea che la nostra presenza sia considerata di troppo, al punto tale da indurci a temere rappresaglie del collega “nemico”.
In alcuni casi l’atmosfera può diventare talmente pesante da sentirsi tormentati ogni giorno, già quando ci si alza dal letto al solo pensiero di doversi recare al lavoro. E anche al ritorno a casa, dopo una giornata che può rivelarsi più difficile del previsto, si può finire per riversare le tensioni sul partner.
Presta attenzione a cosa accade
Non è così inusuale ritrovarsi con un collega d’ufficio che non solo non ci sopporta, ma che sembra disposto a fare qualsiasi cosa pur di metterci in difficoltà. A volte può capitare per una semplice antipatia, altre per invidia, specialmente se qualcun altro ottiene una promozione e si pensa che non sia del tutto meritata.
Non tutti hanno la forza di sopportare questo atteggiamento, proprio per questo si può essere tentati di mollare, al punto tale anche, nei casi più gravi, da dare le dimissioni e compromettere così la carriera. Cercare di capire dai primi segnali quello che sta accadendo può però essere utile per non farsi trovare impreparati.
A dare i consigli utili a chi si trova in questa situazione ci ha pensato la scrittrice Lynn Taylor. Vediamo quindi cosa può accadere.
- Si crea distanza. Se un collega di ufficio si dimostra insofferente anche semplicemente nel chiacchierare significa evidentemente che non apprezza la nostra compagnia. Può bastare poco, come quando ad esempio si è in attesa dell’ascensore ma si preferisce fare le scale per non stare insieme anche quei pochi minuti.
- Voci. Se non si apprezza qualcuno può diventare facile diffondere malelingue cercando di condizionare anche gli altri colleghi.
- Sguardo. C’è chi fatica a mantenere un contatto visivo con una persona ritenuta sgradita ma anche chi, al contrario, tende a fissarla troppo. Questo può essere un comportamento che indica ostilità.
- Corpo. Spesso il linguaggio del corpo dice molto di più di quanto facciano a parole. Chi ci sta vicino potrebbe dimostrare di non gradire la nostra presenza se sta con le braccia conserte o non ama comunicare, addirittura c’è chi preferisce le email pur dovendo semplicemente spostarsi in un altro ufficio.
- Freddezza. Non avere interesse di alcun tipo di rapporto un collega di ufficio significa ritenerlo un estraneo, specialmente se non si vogliono conoscere nemmeno alcune curiosità si di lui. Addirittura ci sono casi di persone completamente isolate, che non fanno un invito nemmeno per un caffè.
- Fiducia. Se una persona non ci sta simpatica difficilmente abbiamo fiducia nei suoi confronti, proprio per questo raramente potremmo chiedergli un consiglio, nemmeno se si è in difficoltà nello svolgimento di un compito.
- Consigli. Se si vuole remare contro qualcuno abbiamo tutto l’interesse a metterlo in difficoltà, magari facendo il doppio gioco: dimostrandoci quindi apparentemente disponibili, ma dando volutamente informazioni false.
- Disaccordo. Ritenere antipatico un collega porta a non apprezzarlo minimamente, nemmeno se dovesse avere un’idea che può rivelarsi buona. In alcuni casi non si è disposti nemmeno a fare una battuta con il diretto interessato, in modo tale che sappia bene quale sia l’opinione nei suoi confronti.
- Istinto. A volte si dice che il sesto senso di sbaglia, questo può valere anche quando si pensa di stare antipatici a qualcuno. Difficilmente se si pensa di non avere fato una buona impressione su qualcuno l’idea reale può essere diversa.
- Concorrenza. Non apprezzare qualcuno può portare a essere infastiditi da tutto. C’è chi arriva a fare uno sgambetto, fisicamente o anche solo a livello psicologico, sperando di metterlo in cattiva luce.