Una nuova tecnica sta spopolando tra le clienti più esigenti: la manicure non è mai stata così comoda e scintillante. Vediamo tutti i dettagli.
Negli ultimi due decenni le tecniche relative alla manicure si sono adeguate alle esigenze delle clienti. Una delle richieste più comuni risiede ovviamente nella durata e resistenza dello smalto: arriviamo dunque al gel e ricostruzione delle unghie, fino al più semplice semipermanente che unisce la naturalezza dello smalto classico alla resistenza della miscela gel. Dopodiché, si è diffusa un’ulteriore tecnica di applicazione del colore: la dip powder.
Chiunque possieda un profilo Instagram ha sicuramente visto video tutorial (prettamente americani) che mostrano questo metodo di applicazione innovativo. In Italia sono davvero poche le estetiste che scelgono di proporre alle clienti una tecnica così particolare. Eppure, grazie alle piattaforme online, la dip powder ha acquisito progressivamente notorietà anche nel nostro Paese. In cosa consiste dunque?
Il procedimento è molto semplice: è sufficiente applicare una base trasparente, per poi cospargere l’unghia della polvere colorata che più ci aggrada. La resistenza provata è accumulabile alla ricostruzione gel: a meno che non sollecitiate troppo la zona, riuscirete a mantenere la manicure perfetta per quasi un mese. Perché dunque fatica così tanto ad affermarsi in Italia? Analizziamo insieme i pro e i contro della tecnica americana.
Tra i vantaggi della manicure con dip powder troviamo sicuramente la mancanza della sollecitazione del LED: questa tecnica infatti non necessita dell’asciugatura con i raggi UV, primo fattore responsabile dello sfaldamento dell’unghia e del danneggiamento della sua struttura. Inoltre, si tratta di un prodotto inodore e meno invasivo della classica miscela di smalto. Eppure, gli svantaggi della dip powder superano di gran lunga i pro della tecnica, soprattutto in termini di praticità.
Laddove intendiate applicare la polvere in casa vostra, la dip powder può trasformarsi nella tecnica perfetta: occorre infatti immergere il dito (con la base applicata) nel dispenser, per poi attendere che si asciughi completamente. Un metodo del genere sarebbe poco igienico se associato al numero di clienti che inserisce il dito nel contenitore mostrato dall’estetista. I professionisti usano dunque i pennellini, in modo da poterli pulire una volta ultimata la manicure di una cliente. Questo porta inevitabilmente sporcizia e confusione, ragion per cui si predilige tutt’oggi l’applicazione liquida. Non è però finita qui.
Per quanto la dip powder risulti meno invasiva del gel (oppure del semplice smalto), causa anch’essa il danneggiamento dell’unghia: la struttura infatti soffoca e si secca particolarmente a causa dell’azione della polvere – portando dunque allo sfaldamento e alla rottura. E’ bene dunque alternare un paio di settimane di “riposo” tra un’applicazione e l’altra, cercando di rigenerare l’unghia con smalti idratanti e nutrienti.