Se quando devi sbadigliare pare che duri più del normale potrebbe essere dovuto al tuo cervello. In natura almeno funziona così.
Cosa si si sa esattamente sugli sbadigli? Che sono contagiosi e che possono segnalare che la persona ha sonno o è molto stanca. Il gesto viene spesso anche associato alla stato di noia per un discorso o una situazione, anche se quest’ultimo aspetto non è del tutto verificato. Si tratta di uno stimolo comune a molte specie e soprattutto fra i mammiferi, dato che anche cani e gatti sbadigliano e così anche gli animali selvatici come tigri, leopardi e lupi.
Proprio sui meccanismi fisiologici che spingono a inalare più aria una teoria stilata nel 2007 propone un’ipotesi molto interessante. Lo sbadiglio servirebbe a “rinfrescare” l’encefalo immettendo più aria dall’esterno in alcuni momenti. Di recente una ricerca uscita sul giornale scientifico Communications Biology ha voluto testare sul campo la teoria esaminando ben 1.291 animali, tra cui diversi mammiferi e alcune specie di uccelli.
Ciò che è emerso è che la durata dello stimolo e le dimensioni del cervello dell’animale sembrano avere una forte correlazione. A sbadigli più lunghi corrisponde una massa cerebrale maggiore. Questo aspetto secondo la teoria nominata sopra avrebbe quindi bisogno di più aria per raffreddarsi. In tal caso complimenti a chi avesse notato di inalare più a lungo degli altri!
Un meccanismo fondamentale
Anche considerando distintamente mammiferi e uccelli la teoria sembra trovare conferma. Gli uccelli fanno sbadigli corti e mantengono in media una temperatura corporea più alta rispetto ad esempio ai felini. Gli basterebbe quindi poca aria per raffreddare il cervello, al contrario dei mammiferi che invece fanno durare più a lungo l’azione. Un grosso encefalo lavora di più e l’attività cerebrale produce calore oltre che stimoli.
Il raffreddamento avverrebbe però nel dettaglio non direttamente con l’aria ma grazie al flusso di sangue generato dallo stiramento dei muscoli della faccia. Il movimento convoglierebbe quello attorno al naso (appena rinfrescato) verso il cervello, come avviene per esempio fra il radiatore e il motore della macchina.
Rimane aperta tuttavia la questione del condizionamento di chi guarda qualcuno che sbadiglia dato che sente subito il bisogno di farlo a sua volta. Imitare un comportamento in Biologia è solitamente un meccanismo sociale per far sentire unito il gruppo. Se però come appare si tratta di un meccanismo fisiologico necessario questa ipotesi pare poco solida.