In molti si chiedono se esiste un trucco valido contro il mal d’auto: arriva la risposta definitiva, resterete davvero di stucco.
In termini tecnici, si chiama cinetosi. Nella lingua di tutti noi, mal d’auto. Chi non ha mai avuto questo disturbo? Oppure chi, con bimbi piccoli, non ha mai dovuto affrontare la situazione, magari fermando più volte l’auto nel corso dei propri spostamenti? Adesso è stato appena scoperto un trucco che potrebbe eliminare per sempre ogni problema.
Sarà capitato a chiunque. Durante un lungo viaggio su un’autostrada. O magari, ritornando in città dopo una scampagnata in montagna. Quelle strade piene di tornanti possono dare fastidio a tutti. Grandi e piccini, infatti, possono soffrire del cosiddetto mal d’auto. Come detto, in termini tecnici si chiama cinetosi. Provoca malessere, con mal di testa, pallore, sbadigli, sudorazione fredda e nausea che può sfociare in conati di vomito.
Ovviamente molto può essere limitato con una guida tranquilla e regolare, senza cambi di direzione bruschi e nervosi. O, per evitare che i nostri bimbi stiano male, partire quando hanno ancora sonno, in modo tale che possano affrontare una parte del viaggio dormendo. Questi, però, sono rimedi fai-da-te per il mal d’auto. C’è invece qualcosa che ci viene consigliato dalla scienza.
Come ridurre il mal d’auto: il trucco a cui non hai mai pensato
Uno studio dell’Università di Warwick, in Inghilterra, ha infatti investigato, non solo i motivi che portano al malessere per via del movimento dell’auto (ma discorso analogo lo si potrebbe dire per il mal di mare), ma anche un metodo per poter cancellare o, almeno, alleviare i fastidi e i disturbi.
Ai partecipanti allo studio venivano sottoposte varie attività di formazione visuospaziale con carta e penna, una volta al giorno per 15 minuti, per due settimane. Per esempio, li si faceva osservare un modello di scatole o gli si chiedeva di identificare quale immagine su tre fosse l’originale ruotata. Ancora, compiti di piegatura della carta e test di comprensione dei modelli spaziali.
Con questi esercizi, una volta fatti entrare all’interno di un simulatore, il disturbo risultava ridotto del 51% nel simulatore di guida e del 58% nella prova su strada. Ovviamente, difficile ricreare queste condizioni da laboratorio nella vita reale. Ma, con la tecnologia, si potrebbe per esempio pensare a test che utilizzano gli stessi schemi mentali, magari trasposti su un tablet.