Calcolare i tempi del ciclo mestruale consente a ogni donna di capire se il proprio organismo funzioni regolarmente. In realtà molte commettono qualche errore.
Essere in buona salute è importante per tutti ed è per questo che la maggior parte delle donne non manca di seguire la prevenzione e di sottoporsi a una visita ginecologica e a una ecografia/mammografia annuale, utili per individuare eventuali disturbi all’apparato riproduttivo e al seno. La ricerca scientifica ha fatto passi da gigante, ma arrivare a una diagnosi in anticipo, quando la malattia non si è ancora diffusa ad altri organi, resta ancora lo strumento migliore per riuscire a superare il problema.
Molte cercano inoltre di capire quale sia il proprio stato di salute valutando la regolarità delle proprie mestruazioni. Non tutte hanno nel corso della loro vita un ciclo mestruale regolare, proprio per questo non sempre questo è indice di un eventuale problema. Si sente spesso parlare di “ciclo mestruale”, ma a volte nemmeno le stesse donne che lo vivono e che lo devono affrontare per gran parte della loro vita hanno le idee chiare. Saperlo è però importante perché consente di capire meglio il proprio stato di salute e, se necessario, di intervenire in modo tempestivo.
Ciclo mestruale, come contare correttamente i giorni
Questo non deve essere confuso con il momento delle mestruazioni, che riguarda invece i giorni in cui si hanno le perdite di sangue nell’arco del mese, con una durata che può variare da persona a persona. Il “ciclo mestruale”, infatti, non è altro che il periodo che inizia il primo giorno di una mestruazione e termina il primo giorno della successiva.
La prima mestruazione è detta anche menarca e va in genere tra i 12 e i 15 anni e dà inizio al periodo fertile, che termina quando il ciclo mestruale si arresta in maniera definitiva e il ciclo mestruale si arresta in maniera definitiva. A quel punto arriva la menopausa, che coincide con il periodo fertile di una donna.
Nel linguaggio comune quando si parla di “mestruazioni” si usa “questo mese”, che non è però del tutto corretta. Il “ciclo mestruale”, infatti, per essere definito regolare ha una durata di 28 giorni, perché compare ogni quattro settimane.
Per capire meglio la propria situazione è però altrettanto importante sapere contare correttamente, cosa che non tutti sanno fare. Il primo giorno di ciclo mestruale corrisponde a quello in cui iniziano le mestruazioni (primo giorno di perdite di sangue rosso vivo). Le perdite marroni, invece, il cosiddetto “spotting”, non fa parte delle mestruazioni, ma meriterebbero comunque sempre un approfondimento clinico.
@ostetricainrosa Da quando si inizia a contare il ciclo mestruale? #ostetricainrosa ♬ suono originale – Ostetrica in Rosa
Non rispettarlo non significa però necessariamente essere affetti da una disfunzione. Si dovrebbe infatti consultare il proprio ginecologo di fiducia solo se l’intervallo tra una mestruazione e la successiva diventa breve (si parla di 21 giorni) per almeno un paio di flussi consecutivi, così come se le perdite di sangue arrivano a durare più di sette giorni.
Allo stesso tempo, si dovrebbe parlare con un medico anche se i cicli diventano troppo lunghi o del tutto assenti, in modo tale da verificare se sia in corso un’eventuale gravidanza o se ci siano problemi ormonali.