Dopo un anno dal ritiro dalle scene di Bruce Willis è arrivata la diagnosi. Lo ha rivelato tramite i social la sua ex moglie, Demi Moore.
Circa un anno, il grande attore di Die Hard si è ritirato dalle scene, a causa della malattia che lo ha colpito, ovvero l’afasia. A Bruce Willis è stato diagnosticato un disturbo del linguaggio che ha delle conseguenze a livello cognitivo e gli impedisce di recitare. Fino ad oggi non si sapeva da cosa fosse dipesa questa malattia, ma ora la sua ex moglie, Demi Moore ha svelato la diagnosi.
Tutta la famiglia si è riunita intorno al grande attore hollywoodiano, anche la sua ex moglie, con la quale ha sempre mantenuto un rapporto molto stretto. Si sono amati molti anni fa e come succede alcune volte, anche il loro matrimonio è finito. Ma non il loro affetto, tanto che l’attrice posta su Instagram molte foto del suo ex marito insieme alla sua famiglia allargata.
Ed è stata proprio Demi Moore a svelare quale è la diagnosi che ha portato l’afasia. E lo fa attraverso i social “La nostra famiglia vuole iniziare esprimendo la nostra più profonda gratitudine per l’incredibile effusione di amore, sostegno e meravigliose storie che abbiamo ricevuto tutti noi da quando abbiamo condiviso la diagnosi originale di Bruce”.
Inizia così il lungo post della grande attrice per poi proseguire a scrivere che finalmente si ha la diagnosi: “(…) Da quando abbiamo annunciato la diagnosi di afasia di Bruce, nella primavera del 2022, le condizioni di Bruce sono progredite e ora abbiamo una diagnosi più specifica: demenza frontotemporale (nota come FTD)”.
Bruce Willis: l’ex moglie Demi Moore svela qual è la diagnosi
La Moore ha spiegato che anche se è una notizia dolorosa, è allo stesso tempo anche un sollievo quello di “avere una diagnosi chiara”. L’ex moglie del grande attore ha cercato anche di spiegare meglio la malattia “(…) la FTD è la forma più comune di demenza e poiché ottenere la diagnosi può richiedere anni, la FTD è probabilmente molto più diffusa di quanto sappiamo”.
Inoltre, ha spiegato che purtroppo anche se non c’è una cura certa, “speriamo che l’attenzione dei media possa essere focalizzata sul far luce su questa malattia che necessita di molta più consapevolezza e ricerca”. La famiglia ha inoltre chiesto di aiutare la ricerca per questa malattia rara.
La demenza frontotemporale è un termine generico che indica un gruppo di disturbi cerebrali che colpiscono soprattutto il lobo frontale e temporale del cervello. Queste aree del cervello sono generalmente associate alla personalità, al comportamento e al linguaggio.
È una malattia progressiva. La sua prognosi è purtroppo infausta a lungo termine, con una media di sopravvivenza dalla diagnosi, di circa 8-10 anni, come riportano molte riviste mediche.