Molti fumatori sono passati alle sigarette elettroniche per evitare i ben noti danni causati dal fumo, ma sono davvero così sicure?
Il fumo è un vizio dannoso per la salute, che a lungo andare può causare problemi molto seri e addirittura portare alla morte prematura. I danni causati dall’inalazione di tabacco bruciato sono ben noti alla comunità scientifica già da moltissimi anni e anche i consumatori sono abbondantemente informati sulla pericolosità di questa pratica.
Ci sono Paesi in cui per disincetivare l’acquisto del tabacco è stato aumentato a dismisura il costo delle sigarette e altri – come la Nuova Zelanda – che stanno pensando di rendere illegale il fumo per le nuove generazioni (lo è per i nati a partire dal 2000). Ma da nessuna parte c’è stata un’azione forte di governo per abbattere definitivamente il consumo di sigarette e tabacco.
Negli ultimi anni si stanno però diffondendo dei metodi alternativi di fumo che vengono presentati come più sicuri per la salute. Tra questi ci sono le sigarette tostate – grazie alle quali vengono eliminati i danni da combustione – e le sigarette elettroniche (delle quali ormai esistono le versioni usa e getta contenenti nicotina).
Proprio queste ultime si stanno diffondendo rapidamente e sono circa 2,6 milioni gli adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 18 anni che svapano quotidianamente. In pratica tra i ragazzi, abbondantemente informati sin da tenera età sul pericolo del fumare tabacco, il vizio è stato sostituito dall’utilizzo della sigaretta elettronica.
Sigaretta elettronica, fa davvero meno male? I risultati dello studio
Sin da quando le sigarette elettroniche sono state messe in commercio, sono iniziati studi scientifici tesi ad analizzare gli effetti dello svapare a breve e medio termine. Attualmente non è possibile correlare lo svapo a danni alla salute che si sviluppano a lungo termine e nemmeno asserire con certezza che le sigarette elettroniche possano causare il cancro ai polmoni.
Tuttavia un recente studio della McGill University di Montreal (Canada), ha evidenziato come il fumo delle sigarette elettroniche alteri le stesse cellule e le stesse molecole sulle quali agisce il fumo di tabacco. L’osservazione ha dunque portato i ricercatori a concludere che lo svapo causa lo stesso genere di modifiche cellulari e molecolari che sono considerati causa dell’insorgere del cancro.
Un terzo dei soggetti è stato sottoposto a 60 puff (tiri di sigaretta elettronica) al giorno, in tre diverse sessioni da 20 minuti ciascuna e a distanza di 3 ore l’una dall’altra. Gli altri partecipanti all’esperimento sono stati invece sottoposti agli effetti dell’e-liquid vaporizzato nell’aria all’interno di una stanza. Lo scopo era quello di valutare gli effetti del fumo diretto e quelli di quello indiretto.
I risultati dello studio canadese
Nei risultati dello studio canadese si apprende che a causare danno nei polmoni di chi utilizza le sigarette elettroniche sono il glicole propilenico (sottoprodotto del petrolio) e la clicerina vegetale (sottoprodotto dell’olio vegetale), entrambi utilizzati per la vaporizzazione.
A queste due sostanze vanno aggiunte tutte le altre componenti chimiche presenti negli e-liquid che potrebbero danneggiare i polmoni e quella della nicotina che crea dipendenza e dunque maggior rischio di esposizione continuativa.
L’osservazione dei polmoni dopo il periodo di studio ha messo in mostra una maggiore produzione di globuli bianchi (dunque una maggiore infiammazione polmonare) e l’alterazione di vari geni nei macrofagi. In conclusione i ricercatori hanno asserito che il consumo continuativo di sigaratte elettroniche può causare danni permanenti ai polmoni:
“Le conseguenze sulla salute dello svapo non sono note. I nostri risultati mostrano che l’inalazione del vapore generato da una famosa marca di sigarette elettroniche provoca cambiamenti diffusi all’interno dei polmoni. Dati che evidenziano ulteriormente che questi prodotti non sono inerti e possono causare danni ai polmoni se usati a lungo termine”.