Sarà senz’altro capitato a tutti di sbadigliare nell’esatto momento successivo allo sbadiglio di chi ci è vicino. La scienza ha dato una ragione precisa a questo strano meccanismo.
Lo sbadiglio può avvenire per vari motivi, tra cui la stanchezza o la noia. Sbadigliamo appena svegli, ma lo facciamo anche nel mezzo della giornata quando siamo assorti nei nostri pensieri. Insomma, sbadigliare è un atto che si fa diverse volte durante il giorno e – spesso – senza nemmeno pensarci.
Moltissime persone avranno senz’altro provato l’effetto che lo sbadiglio di una persona che ci è accanto può avere su di noi. Ecco perché si sbadiglia dopo che lo fa qualcun altro.
Cosa è lo sbadiglio
Per comprendere il significato di questo enigmatico processo, è bene in primis capire cosa sia lo sbadiglio. Si tratta di un’inalazione ed espirazione del respiro, che è stata per molto tempo oggetto di studi. Inizialmente si credeva infatti che sbadigliare potesse portare ad aumentare la qualità di ossigeno nei polmoni, ma questo mito è stato poi sfatato. Si è infatti scoperto che lo sbadiglio è una reazione naturale a stati di sonno, noia e fame.
Molti avranno notato che si sbadiglia soprattutto quando si è stanchi e si ha voglia di andare a dormire, oppure quando il Sole è appena sorto e ci si è svegliati da poco. Quello che non tutti sanno è che però lo sbadiglio può essere definito anche come una forma di comunicazione non verbale. Gli studi dicono che potrebbe sincronizzare i comportamenti del gruppo, e questo spiegherebbe il motivo per cui lo sbadiglio è contagioso.
Se sbadiglio io, lo fai anche tu: il perché
Si è infatti scoperto che è molto più probabile sbadigliare quando si ha percepito – con la vista oppure con l’udito – che anche un’altra persona ha sbadigliato. Questo può avvenire anche se lo sbadiglio è avvenuto nella propria mente con l’immaginazione. Cosa c’è alla base di questo strano meccanismo? Pare che tutto dipenda dai neuroni specchio, ossia una classe di neuroni che sono presenti nei primati.
Questi vanno infatti ad attivarsi quando si svolge un’azione e si osserva un altro individuo che sta compiendo la stessa azione. Ci sono però ancora delle informazioni non chiare a riguardo, dato che i neuroni specchio sono – ormai da tempo – oggetto di studi ma non si è ancora scoperto del tutto come vadano a funzionare. Tra i motivi della contagiosità dello sbadiglio, c’è inoltre l’empatia.
Quest’ultima rappresenta la capacità di immedesimarsi nello stato d’animo dell’altro. Alcuni recenti studi hanno dunque affermato che gli scimpanzé imitano lo sbadiglio degli esseri umani, eccetto quello dei babbuini. La rivista Le Scienze ha quindi rivelato che, dietro lo sbadiglio contagioso, ci sarebbe una sorta di empatia.
I nuovi studi sullo sbadiglio
E’ così arrivata di recente un’ulteriore conferma grazie ad un articolo che è stato pubblicato sul Royal Society Open Science. Come descritto su quelle pagine, sono state analizzate 104 persone durante le loro attività quotidiane per cinque anni, dal 2010 al 2015. I dati hanno fatto notare che parenti e amici si contagiano di più e che le donne sono molto più “contagiose” rispetto agli uomini. Queste ultime hanno quindi un’empatia più sviluppata, dovuta probabilmente alla maternità.
E’ stato dunque confermato che lo sbadiglio contagioso può essere un fenomeno dettato dall’empatia: più forte è il legame sociale tra due persone, maggiore sarà il contagio.