Sarà stato un vero e proprio incubo, quello vissuto dai familiari della bambina colpita da Ipertermia maligna e tirata in salvo in tempo dai medici dell’ospedale Maria Vittoria di Torino.
La piccola è in fase di ripresa, ma il caso ha gettato luce su una malattia di cui le persone comuni sanno poco, ma che esiste e che può insorgere a causa dell’anestesia.
Una malattia genetica
Una bambina di 6 anni, in questi ultimi giorni ha lottato contro l’ipertermia maligna. Si tratta di una patologia che, come spiegano i medici, può insorgere in età pediatrica, in un caso ogni 15 mila anestesie. Il suo tasso di mortalità si aggira tra il 5 e l’80%
L’ Ipertermia maligna è prima di tutto uno malattia genetica, che può essere innescata dalla somministrazione di alcuni farmici, nello specifico gli anestetici volatili. Essa è caratterizzata da una grave alterazione del metabolismo muscolare.
Il caso di Torino
Lo scorso 5 gennaio una bambina di 6 anni di Torino è stata sottoposta ad un intervento chirurgico a seguito una lesione della lingua che si era procurata il 23 dicembre durante l’attività sportiva. La piccola è stata sottoposta all’operazione di revisione ed è stata anestetizzata.
Il via all’ intervento chirurgico come riferito dal personale medico dell’ospedale Maria Vittoria di Torino, aveva avuto esito positivo, sia per l’anamnesi della bambina sia per come era andato il precedente intervento. Purtroppo, proprio mentre la piccola era sotto i ferri, l’ equipe chirurgica – costituita dal dottor Riccardo Vergano, responsabile della Otorinolaringoiatria dell’ospedale Maria Vittoria; dal dottor Luca Cochelli, responsabile della Anestesia e Rianimazione; dalla dottoressa Luciana Faccio, responsabile dell’Anestesia Pediatrica; dall’anestesista dottoressa Luciana De Simone e dal personale Infermieristico e della Rianimazione dell’ospedale di via Luigi Cibrario a Torino – ha scoperto l’insorgere della malattia, che per fortuna prontamente riconosciuto è stato trattato in sala operatoria.
La bambina poi è stata trasferita in Terapia Intensiva dove, in contatto con i colleghi della Nefrologia del Regina Margherita, è stata curata perché affetta da rabdomiolisi (la sindrome clinica che coinvolge la lesione del tessuto muscolare scheletrico) provocata dall’ipertermia maligna. Il trattamento che ha avuto successo ha permesso alla paziente di trovarsi in condizioni di stabilità per poi essere trasferita al Regina Margherita, dove ha ripreso la funzionalità renale e per essere sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.
I sintomi
Gli individui geneticamente predisposti possono essere colpiti da ipertermia maligna, indipendentemente dal sesso e dall’età. Come si legge sul sito personaltrainer.it si manifesta in genere una volta ogni 15 mila anestesie eseguite su pazienti in età pediatrica e ogni 50 mila anestesie applicate su pazienti in età adulta.
Tra i sintomi della malattia ritroviamo l’aumento anomalo e improvviso della temperatura corporea che può arrivare a raggiungere anche i 45°C, Tachicardia e Spasmi muscolari.