Pessima notizia per chi percepisce il reddito di cittadinanza: le cose potrebbero cambiare ancora e a farne le spese sarebbero in molti.
Fra le tante misure assistenziali emanate dal Governo negli anni passati, una che ancora adesso fa molto discutere e divide le opinioni tra favorevoli e contrari, è stata quella che ha introdotto per la prima volta il Reddito di Cittadinanza (RdC).
Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è stato introdotto per la prima volta con decreto-legge 28 gennaio 2019 n.4 e nasce principalmente come misura di contrasto alla povertà. Inoltre è un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Infatti tutti coloro che ne fanno richiesta e la cui domanda verrà accolta, dovranno aderire ad un percorso di accompagnamento al lavoro e dell’inclusione sociale che prevede la sottoscrizione della Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro (DID) e del Patto di Lavoro presso i centri per l’impego.
Ancora una pessima notizia per il reddito di cittadinanza: ecco cosa potrebbe succedere
Una misura che ha fatto molto discutere, soprattutto dopo la scoperta che tantissimi persone lo percepivano pur non avendo i requisiti necessari. Proprio per questo con la nuova Legge di Bilancio 2023, il Reddito di Cittadinanza è stato studiato a fondo e sono state quindi apportate le dovute modifiche per renderlo più sicuro e per farlo percepire soltanto a chi ne ha realmente diritto.
Una fra le prime modifiche che sono state apportate è la riduzione dei mesi in cui si potrà percepire il Reddito che sono stati ridotti a 7 mensilità salvo alcune eccezioni. Tutto questo è stato fatto principalmente per cercare di ridurre la spesa annua e investire questi soldi in altre misure, soprattutto in questo periodo dove si deve cercare di contrastare il caro bolletta. Ma non finisce di certo qui, perché al vaglio del governo c’è un’ennesima modifica che potrebbe restringere ancora di più le persone che percepiscono questa misura di sostegno.
Stiamo parlando di una novità che potrebbe riguardare l’offerta di lavoro congruo, che ricordiamo secondo l’articolo 4 che ha istituito il Reddito di Cittadinanza l’offerta di lavoro offerta ai beneficiari deve rispettare i requisiti dettati dal D.Lgs.150/2015, ossia dovrà essere attinente a esperienze e competenze del beneficiario e soddisfare alcune condizioni in merito alla distanza e alla retribuzione. Ebbene, già con la nuova Legge di Bilancio, la parola ‘congruo’ è sparita seppur i riferimenti sono rimasti sempre gli stessi, ma a breve potrebbe essere apportata una nuova modifica, ossia eliminare una delle tre condizioni e in questo caso quella interessata sarebbe che l’offerta di lavoro debba per forza essere attinente ad esperienze. Così facendo, le proposte lavorative potranno essere ben lontane dalla tipologia svolta nelle esperienze precedenti.
Una manovra che già adesso fa tanto discutere e che metterebbe a rischio tantissime persone, che trovandosi una proposta che non rispecchia le proprie caratteristiche potrebbe non accettare e al secondo rifiuto perderebbe per sempre la possibilità di richiedere il Reddito di Cittadinanza.