Così perdi il Reddito di Cittadinanza, nessuno ti ha detto che rischi grosso se non fai questo? Cosa devi assolutamente sapere!
Con la Legge di Bilancio, nel 2023 cambieranno diverse cose per i cittadini che vivono sul suolo italiano; in particolare per coloro che fino ad ora hanno beneficiato e che anche per questo nuovo anno beneficeranno del Reddito di Cittadinanza.
Sono state diverse le novità emerse al riguardo. Proprio negli ultimi mesi, da quando la Premier Giorgia Meloni è salita al Governo, i provvedimenti presi al fine di veicolare al meglio il denaro e di migliorare le condizioni economiche e di vita dei cittadini più svantaggiati, hanno interessato anche questo sussidio economico. Con il parere contrario di molti cittadini, la Premier ha avanzato la proposta di erogare il RDC solamente a quanti presentino reali difficoltà a lavorare. Difficoltà in particolare dovute a problemi seri di salute, anzianità e coloro che vivono in condizioni economiche non consone. Tutti coloro che invece abbiano le facoltà per occupare dei posti di lavoro, saranno invece ‘sistemati’. Questo era quanto qualche tempo fa Giorgia Meloni aveva fatto sapere. Una volta ottenuto il RDC era naturalmente una conseguenza attendere di essere chiamati e reclutati per una posizione lavorativa. Non presentarsi e non accettare la proposta, metteva il cittadino nella condizione di rischiare di perdere il sussidio economico. Ebbene, non accettare il lavoro non è l’unico modo attraverso il quale si rischia di perdere il RDC.
Così rischi di perdere il Reddito di Cittadinanza: cosa devi sapere
A seguito delle modifiche apportate dal Governo sull’erogazione e la distribuzione a quanti ne necessitino del Reddito di Cittadinanza, emergono sempre più dettagli ai quali il cittadino che usufruisce del sussidio dovrebbe prestare attenzione. Era ben chiaro l’obiettivo del Governo di ‘restringere il campo’ e distribuire il sussidio sempre a più a meno persone. Per tal motivo è subentrata dapprima la decisione di fornire un aiuto economico ai cittadini più svantaggiati e fornire invece un lavoro fossero nelle condizioni migliori per farlo.
Con le nuove modifiche sono stati ovviamente modificati anche i tempi per i quali è prevista la distribuzione del sussidio che sarà della durata di 7 mesi per coloro che fanno parte di un nucleo familiare al cui interno non sono presenti soggetti in condizioni di salute instabili, minorenni o ultra 60enni. Per restringere il campo però è stata presa anche un’altra misura più ‘estrema’.
Ed infatti, a quanti non accetteranno non solo la prima proposta di lavoro ma a quanti non si presenteranno nemmeno ai corsi di formazioni proposti, il Reddito di Cittadinanza non sarà più erogato e non sarà possibile fare nuovamente domanda per i prossimi 18 mesi. Pertanto, i cittadini che si rifiuteranno di rispondere a tali richieste perderanno il sussidio economico.