Allarme tosse, ritirati alcuni sciroppi per gravi relazioni allergiche: fate attenzione a questi viste le ultime notizie.
Ben prima dello scoppio della pandemia e dell’emergenza COVID-19, la stagione invernale era spesso sinonimo di influenze, tosse e raffreddore, veri e propri malanni stagionali che colpiscono molto persone (e che ora sono guardati con ancora più attenzione, visto appunto il Coronavirus).
Uno dei rimedi più comuni per combattere la tosse è lo sciroppo, finito però ora al centro della scena per dei particolari casi; a lanciare l’allarme e diramare una nota (riportato anche da diverse testate nel nostro paese) è stata direttamente l’Ema, l’agenzia europea per i medicinali.
Ritirati alcuni sciroppi contro la tosse: la nota dell’Ema
Capita spesso, anche con gli alimenti, che qualche prodotto specifico venga ritirato dal mercato a seguito di indagini e analisi; è stato questo il caso che ha riguardato tutti quegli sciroppi contenenti folcodina e che, come richiesto dall’Ema (come riporta Leggo e si legge sull’Agenzia Italiana del Farmaco, QUI per leggere la nota ufficiale Ema) a seguito del problema evidenziato dal comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) di possibili reazioni allergiche, è stato tolto dal mercato e non possono più essere venduti ora nei paesi dell’Unione Europea. “PRAC, ha concluso la revisione dei medicinali contenenti folcodina, utilizzati in adulti e bambini per il trattamento della tosse non produttiva (secca) e, in combinazione con altri principi attivi, per il trattamento dei sintomi di raffreddore e influenza, e ha raccomandato la revoca delle autorizzazioni all’immissione in commercio nell’UE per questi medicinali” si legge nella nota.
Lo sciroppo ritirato dal mercato contenente folcodina
Stando a quanto si legge nella nota, il PRAC ha valutato i dati disponibili, che hanno dimostrato come l’uso di folcodina nei 12 mesi precedenti l’anestesia generale con agenti bloccanti neuromuscolari (NMBA) sia un fattore di rischio per
lo sviluppo di una reazione reazione allergica improvvisa, grave e potenzialmente pericolosa per la vita agli NMBA. Al momento, come si legge, non sono state individuate misure efficaci per ridurre al minimo questo rischio e dunque, anche non essendo stato possibile individuare una popolazione di pazienti “per i quali i benefici della folcodina superino i suoi rischi” i medicinali che contengono folcodina sono stati ritirati dal mercato in tutta l’Unione Europea.
Il fattore di rischio sarebbe dunque il consumo di folcodina fino a 12 mesi prima della sottoposizione ad un’anestesia; le indicazioni dell’Ema per i pazienti sono dunque quelle di rivolgersi al medico o al farmacista in caso di assunzione di folcodina allo stato attuale, mentre sempre di parlarne col medico nel caso ci si debba sottoporre ad un’anestesia e si è assunta la folcodina entro i 12 mesi precedenti. Sono state stilate anche delle linee guida per gli Operatori Sanitari, che verranno direttamente inviate a tempo debito agli operatori sanitari e anche pubblicate, sempre come si legge nella nota, su una pagina web appositamente dedicata sul sito dell’Ema.