Natale e superstizioni: cosa non deve mancare sulla tua tavola imbandita, sarà il tuo portafortuna
Pubblicato da
R.C
2 anni fa
Tra le superstizioni più in voga quelle che riguardano il Natale interessano a molti: cosa non può mancare sulla tua tavola come portafortuna!
Anche quelli più scettici al riguardo, un briciolo di importanza la danno alle superstizioni. Com’è che dice quel vecchio detto? “Non è vero, ma ci credo!” e così, ecco che si comincia a pensare cosa dire, fare o cosa non fare per attirare a sé la fortuna ed allontanare invece la cattiva sorte.
Ci stiamo lentamente avvicinando al periodo natalizio e siamo dunque pronti per affrontare tutto ciò che ne consegue. O forse no? Scherzi a parte, questo periodo, che, come vuole il proverbio, si festeggia con i propri parenti, è interpretato più o meno allo stesso modo da tutti coloro i quali rispettano la tradizione cristiana quasi in modo scaramantico. Soprattutto in termini culinari, quando ci si trova a tavola, siamo pronti a gustare ogni portata con la speranza di riuscire a farcela e gridare “ce l’ho fatta!” dopo aver inghiottito l’ultimo boccone! Ci sono una serie di pietanze che non possono assolutamente mancare a tavola! A volte la tradizione si trasforma anche in superstizione, un rituale che vuole che l’anno può concludersi nel migliore dei modi solo se interpretiamo il Natale allo stesso modo di sempre. Di cosa non dovremmo mai fare a meno?
I cibi portafortuna che non dovrebbero mai mancare a tavola
Come detto in precedenza, sebbene ognuno di noi può inserire delle varianti, ci sono delle pietanze che non possono mai mancare in ogni cenone che si rispetti ed oggi ne indichiamo le più importanti.
Le lenticchie, che secondo tradizione, sono un cibo che allude all’abbondanza, grazie soprattutto al loro apporto proteico. Utilizzate per lo più a Capodanno, accompagnano una pietanza che sarà indicata subito dopo nel nostro elenco;
Il cotechino, che, appunto, come dicevamo precedentemente, si sposa alla perfezione con le lenticchie. È consumato cotto e a fuoco lento, per evitare di sfaldare il budello;
Al pari del cotechino, altrettanto importante è il ruolo dello zampone. Questa tipologia di insaccato è preparato utilizzando diverse parti del suino che sono mescolate assieme e amalgamate con sale e spezie ed avvolte da un involucro alla cui base capeggia la zampa di maiale.
Il pesce, elemento super abbondante nel menù del nostro cenone: si parte con i gamberoni fritti, al baccalà che, una volta fritto, pervade tutto l’ambiente circostante e la sua essenza permane almeno per 2 giorni, non importa quanto si cerchi di toglierlo. Ovviamente il caposaldo di ogni primo è caratterizzato dai paccheri ai frutti di mare e per chiudere, gli immancabili tondini fritti di calamaro;
La frutta secca; si perché quando si arriva a questo punto, vuol dire che almeno il 70% del cenone è bello che andato e quindi ci si prepara per le pietanze finali, di cui la frutta secca rappresenta un elemento preparatorio, che serve a ripulire la bocca dai sapori precedenti e pronta ad assaporare il dolce;
I dolci, come le cassate, roccocò e ovviamente l’immancabile pandoro e panettone con i suoi simpaticissimi canditi;
E tu, sei sicura di avere tutto l’occorrente per un cenone di natale ad hoc?