Il Natale, per quanto possa incantare anche gli adulti, resta prima di tutto una festa per bambini. È attraverso i loro occhi che viene colta tutta l’essenza della magia che questa ricorrenza sa regalare, l’incanto dinanzi al fascino delle decorazioni e l’entusiasmo che li accompagna quando incontrano o aspettano il personaggio simbolo del Natale: Babbo Natale.
In realtà, non è solo lui il vero protagonista di questa ricorrenza, perché ad accompagnarlo ci sono anche le sue fidate amiche volanti, senza delle quali non riuscirebbe a consegnare tutti i regali, le renne, e gli elfi, piccoli aiutanti al lavoro tutto l’anno, per preparare i pacchi che verranno distribuiti in tutto il mondo, in una sola notte.
Ognuno di questi personaggi è caratterizzato da storie e leggende diverse, ognuna delle quali affascina i bambini ogni volta che gli viene raccontata. Come quella della renna Rudolph che grazie al suo naso rosso ha permesso al suo padrone di non perdersi in una notte di nebbia.
Le renne, infatti, almeno quanto Babbo Natale in persona, sono simbolo di questa ricorrenza e caratterizzata ognuna da storie e leggende differenti. Sì, perché di renne ce ne sono diverse, hanno un nome diverso e un “vissuto diverso”. Basta pensare anche alla quantità di decorazioni che si ispirano a questo personaggio, dalle fantasie delle fodere di cuscino, fino alle renne natalizie luminose, senza dimenticare quelle dipinte sulle sfere di Natale o ricreate a grandezza naturale per arricchire il giardino e immaginare, per un attimo, di incontrarne una in carne ed ossa anche dietro l’angolo di casa.
Se si tiene conto di tutto questo, non è difficile pensare quanto il loro ruolo sia importante almeno quanto quello di Babbo natale.
Ecco perché vale la pena conoscerle più da vicino.
Storia della leggenda
La leggenda delle renne di Babbo Natale fa la sua prima comparsa intorno al 1823, quando il poeta Clement Clark Moore nomina per la prima volta, nella sua poesia A visit from St.Nicholas, otto renne che accompagnano questo ometto anziano e paffuto, dalla barba lunga e tutto vestito di rosso, in giro per i cieli del mondo a distribuire regali, durante la Vigilia di Natale.
I personaggi, però, non sono al completo. Manca infatti nella sua narrazione la renna più famosa: Rudolph, quella con il naso rosso, che comparirà solo nel 1939 grazie all’autore di Robert L. May.
I nomi delle renne di Babbo Natale
Le renne storiche di Babbo Natale sono otto, ognuna con un nome, una storia e caratteristiche diverse.
C’è Cupid, esattamente come Cupido è la renna che incarna l’amore anche attraverso una macchiolina bianca a forma di cuore proprio sul petto. Il suo compito è quello di leggere le letterine che arrivano a Babbo Natale e scegliere quella del bimbo più buono. Ci sono poi Donder la renna che canta e imita e Dancer, la renna ballerina, che al posto degli zoccoli indossa morbide scarpette rosa.
Poi ci sono Blixen, perennemente raffreddata e la gemella Vixen, entrambe dal manto dorato, solo che quest’ultima ha due code.
Poi c’è Pracer, timida timida, arrossisce ogni volta che qualcuno le rivolge lo sguardo.
Infine, c’è Comet, la cometa, quella che non dorme mai, va più veloce di tutte, al punto da lasciare una scia lumino al suo passaggio, proprio come una stella cometa.
E Rudolph?
Lei è la più giovane, subentrata qualche anno dopo, caratterizzata dal suo naso rosso fosforescente e voluta da Babbo Natale proprio per farsi strada nelle notti più buie, quelle in cui nebbia, neve e pioggia limitano la visibilità. Lei, infatti, ha il compito di illuminare la strada a tutte le altre.