Riconoscere un buon salmone è fondamentale per evitare problematiche di salute serie: attenzione a questi dettagli, vi aiuteranno moltissimo!
Da che mondo è mondo, non appena la bella stagione inizia a farsi davvero sentire, abbandoniamo i piatti caldi e sugosi a base di carne per deliziarci con prelibatezze più leggere e fresche, che solo un buon pesce può promettere. Arrivano quindi sulle nostre tavole filetti di tonno da scottare in padella, tranci di pesce spada da condire con sale e limone, gustose grigliate, calamari ripieni, ma tra tutti, non può mancare lui: il tanto amato salmone! Uno degli alimenti più delicati e preziosi per il nostro fabbisogno, ricco di sali minerali come Omega 3 e perfetto per chi segue un regime alimentare più controllato.
Il pesce crudo si consuma da tempo immemore, eppure qui in Italia l’abitudine inizia a farsi sempre più viva con la venuta dei sushi bar, specialmente con gli All you can eat. Qui troviamo alcune prelibatezze come i Nigiri, pallette di riso cui vengono posti al di sopra alcuni tagli di pesce, compreso il salmone crudo, cotto oppure scottato. Tuttavia sorge spontanea una domanda: come riconoscere un buon salmone sia nella versione intera che porzionata? Fate attenzione ai dettagli che vi diremo e diventerete dei veri esperti!
Tutti gli esperti di pesce, compresi i migliori cuochi in circolazione, asseriranno che per riconoscere un buon salmone bisogna utilizzare i sensi, soprattutto olfatto, vista e tatto. Certo, se compriamo il pesce fresco ormai da anni e sempre dallo stesso pescivendolo potremo acquistarlo anche ad occhi chiusi poiché conosceremo sicuramente le tecniche di conservazione e di trattamento di quel peschereccio, tuttavia non dobbiamo mai sottovalutare alcuni aspetti importanti. Pertanto, come lo riconosciamo un buon salmone sia nella versione intera, sia già sfilettata?