Curare un bonsai è quanto di più bello esista al mondo, ma bisogna seguire alcuni accorgimenti: vi sveliamo tutti(o quasi) i suoi segreti!
Prendersi cura di una pianta è terapeutico: ci rilassa, induce autostima, ci insegna il valore dell’impegno e della pazienza e inoltre concede grandi soddisfazioni quando, in poco tempo, diventa rigogliosa e dimostra tutto il suo perfetto stato di salute. Tra quelle d’arredamento o da interno in generale troviamo il bonsai, un vero e proprio piccolo alberello in miniatura, con tanto di rami, radici, corteccia e foglioline.
Regalare un bonsai ad un amico significa comunicare non solo il nostro affetto, ma anche il valore della cura. D’altronde, quando è nel momento del bisogno, siamo pronti a tendergli la mano, quando c’è voglia di incontro, ci si abbraccia e ci si sostiene a vicenda. Tuttavia il bonsai richiede alcune cure specifiche affinché possa crescere sano, in forma e vivere a lungo. Ma come si coltiva un alberello di bonsai? Vi sveliamo i suoi segreti!
Curare un bonsai non è difficile, ma non bisogna trascurare alcuni dettagli importanti
Riprendendo quindi il valore stesso del bonsai, bisogna imparare a prendersene cura, non solo per fare nostri tutti quei concetti sul valore stesso del gesto, ma anche per permettere all’alberello di vivere a lungo e in modo sano. Ovviamente non troviamo un’unica tipologia di bonsai, ne abbiamo di diverse, ma quelle facilmente coltivabili sono il ficus ginseng e l’albero del pepe, le più diffuse nelle case degli italiani. Ma da dove iniziare?
Consideriamo che il bonsai, nonostante venga trattato come una pianta, è un alberello vero e proprio, pertanto avrà bisogno di essere potato, di essere nutrito tramite fertilizzanti e avrà bisogno di molta luce. Qualsiasi tipologia vorremo avere in casa poco importa, la fonte luminosa dovrà essere ampia, abbracciare tutta la pianta, tuttavia senza porla alla luce del Sole diretta poiché andrebbe inevitabilmente a bruciare le foglie. Stesso discorso vale anche per i bonsai piazzati sul davanzale del balcone, nei periodi estivi il vetro potrebbe riflettere la luce bruciando anche i rami.
Il luogo perfetto, se disponiamo di un ambiente esterno, sarebbe il giardino o il terrazzo, affinché l’alberello possa avere un contatto perenne con aria fresca e gocce di rugiada al mattino, potremo però coltivarlo anche all’interno a patto che le temperature siano miti ed equilibrate con fonte luminosa costante. Uno dei problemi principali nella cura del bonsai è la mancanza di un periodo di dormienza, che anche i sempreverdi hanno, con una durata di circa 6/8 settimane nei periodi più freschi. I bonsai invece crescono quasi sempre in climi miti e al di sopra dei 20°, ma potrebbero dimostrarci di ‘dormire’ tramite la perdita delle foglie.
I processi di irrigazione e fertilizzazione del bonsai sono fondamentali: il terreno non dovrebbe mai risultare eccessivamente secco e questo possiamo constatarlo semplicemente grattando la superficie del terriccio. Dovrà essere innaffiato ogni circa 3/4 giorni, ma durante i periodi più caldi sarebbe meglio nebulizzare sulle foglie un po’ d’acqua. Considerando che gli alberelli vivono in uno spazio ristretto, bisognerà fertilizzare il terreno, i bonsai richiedono quelli liquidi per un facile assorbimento(qui potrete scoprire come prepararne uno in casa). In ultimo, ma non per importanza, vale molto anche il ricircolo d’aria che, se in estate potrà essere ovviato lasciando l’alberello in una piccola corrente creata tra due finestre, d’inverno potrà trovare soluzione mediante l’acquisto di un piccolo ventilatore. Adesso che conoscete tutti i segreti per curare un bonsai non vi resta che scegliere quello più adatto a voi e portarlo in famiglia!