La storia di Pulcinella è davvero incredibile ed è ovviamente il simbolo di Napoli: conosci le sue origini? Scopriamole insieme!
Vestita di bianco candido, con un cappello a punta e una maschera a metà volto, nera come la pece e dal naso allungato: questo è ad oggi il volto di Pulcinella, uno dei personaggi più famosi al mondo del Carnevale insieme ad Arlecchino, Pantalone e tanti altri. Un simbolo partenopeo per eccellenza, che racchiude in sé tantissimi significati.
La storia della maschera è parecchio ricca e le sue origini sono molto, molto antiche, addirittura risalgono al 1300. Ma perché ad oggi è considerata il simbolo napoletano e perché presenta queste caratteristiche? Andiamo alla scoperta di una delle maschere più significative della festa del Carnevale!
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Conosci la vera storia di Pulcinella? Simbolo napoletano per eccellenza, il suo significato è molto particolare
Nonostante ci siamo diverse versioni e ipotesi sulla storia e nascita di Pulcinella, il padre vero e proprio della maschera è Puccio d’Aniello, contadino di Acerra che, stanco delle responsabilità lavorative e che con poca voglia di impegnarsi, decise di lasciare la sua vecchia vita in un ricordo, unendosi ad una compagnia di girovaghi che passavano proprio dalla sua terra periodicamente.
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Nonostante ci siano tante altre ipotesi sullo sviluppo del nome, come ad esempio pulcinello, piccolo pulcino esile dal naso curvo o adunco, oppure puliciniello, dal dialetto napoletano che sta a significare svogliato e scansafatiche, l’ipotesi più veritiera è proprio quella derivata da Puccio. La famosa immagine che oggi noi tutti possiamo godere è merito di Ludovico Carracci, che fece un ritratto proprio al D’Aniello raffigurandolo con un naso lungo e il volto scuro, simbolo del lavoro nei campi.
Il costume e la personalità di Pulcinella invece si deve ad Antonio Petito, drammaturgo e attore teatrale del XIX secolo. Proprio Antonio raffigurò la maschera in modo decisamente particolare, con grossi seni e natiche enormi, fisicità abbondante e articolata, con una forte contrapposizione maschile riferita invece al volto. Nella cultura napoletana, Pulcinella viene legata all’ermafroditismo per questa ragione, per la dualità delle forme e del carattere.
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Pulcinella è il simbolo per eccellenza del ‘dolce far niente‘: rappresenta un fannullone, chi non vuole mai impegnarsi e che cerca di scappare dalle responsabilità della vita, facendolo tramite imbrogli, bugie e sotterfugi. Tuttavia, nonostante l’animo bugiardo, viene vista di buon occhio per essere tutto sommato allegra e soprattutto piena di letizia.
Nonostante le difficoltà della vita, Pulcinella trova sempre una soluzione e la voglia di affrontarle con il sorriso sulle labbra. Tirando sempre a campare in modi incredibili, parlando a sproposito e di continuo, ben presto verrà fuori il detto ‘Il segreto di Pulcinella‘, uno dei modi di dire più famosi riferiti a chi è solito chiacchierare quando non serve, confidando segreti che avrebbe dovuto tenere per sé.
In ultimo, Pulcinella è il simbolo folkloristico di tutta la Bella Napoli e rappresenta una dualità importante: quella dell’onestà e delle bugie. Racconta di una città povera e ricchissima allo stesso tempo, in un continuo alternarsi tra abbondanza, opulenza, miseria e povertà. Il simbolo conosciuto in tutto il mondo che ancora ad oggi da il volto ad una delle città più belle di tutta l’Italia.