Come gestire i capricci dei bambini: eccoti un metodo infallibile per farli calmare in soli 2 minuti
Pubblicato da
Cesare Orecchio
3 anni fa
Gestire i capricci dei bambini a volte può essere frustrante: eccoti un metodo per farli calmare e ragionare in pochi minuti!
Pianti e urla, nei casi più difficili persino parolacce e insulti, bimbi che si gettano a terra strofinandosi contro il pavimento per cercare di attirare l’attenzione: i capricci sono da sempre i ‘migliori amici’ dei bambini poiché tramite essi vengono manifestate eventuali esigenze, problematiche o bisogno di attenzione.
Tutti noi siamo stati bambini e sicuramente molti capricci neppure li ricorderemo, tuttavia ritrovarci a nostra volta ad essere genitori, fronteggiando con questi ultimi potrebbe essere frustrante. Avere a che fare con lamenti, urla e pianti disperati non sempre è facile, soprattutto quando si è ad una nuova esperienza genitoriale. Come poterli gestire provando a calmare il piccolo e cercando di comprendere la natura di quel capriccio? Esiste un metodo specifico e noi oggi vogliamo condividerlo con voi. Scopriamolo insieme!
Come gestire i capricci dei bambini senza stress: eccoti alcuni trucchetti per calmare i piccoli in pochi minuti
Consideriamo che i capricci derivano sempre dal bisogno di esternare un qualsiasi disagio: legati all’ambito familiare, a quello scolastico o semplicemente perché il nostro bambino è stato abituato ad ottenere ‘tutto e subito’, non sapendo cosa sia la pazienza, il premio e l’impegno. Oggi ovviamente non siamo qui per parlare del vostro metodo educativo, bensì per far fronte ai capricci, provando a gestirli nel migliore dei modi, calmando i piccoli in pochi minuti. Ma come fare?
Ascolta e ignora: può sembrare un atteggiamento troppo duro o quasi menefreghista, ma per gestire i capricci dei più piccoli, specialmente urla disperate e pianti in piena, bisogna attuare l’ascolta e ignora. Semplicemente lasciamo che il nostro bimbo si sfoghi del tutto provando a non parlargli completamente, persino nel caso in cui inizi a gettarsi sul pavimento o aumentare il livello delle urla. Si stancherà molto presto. Solo in questa fase potremo avvicinarci e chiedergli cosa sia successo, perché ha urlato in quel modo. Questa sarà la vera fase dell’ascolto in cui capire la natura base del capriccio.
Evita le punizioni: come abbiamo già detto, i capricci sono sempre la conseguenza di un disagio e spesso questo può risultare da qualche comportamento nostro o di altri figli nell’ambito familiare. Pertanto evitiamo di punire il bambino nel momento in cui inizia a fare i capricci, poiché lo indurremo a credere di non poter esternare i suoi sentimenti, per non beccarsi una punizione. Invece, ascoltiamolo laddove sia possibile e alcune volte i capricci nascono semplicemente da un bisogno di contatto. Per cui abbracciamoli mentre piangono, culliamoli anche se sono ormai grandetti. Si calmeranno nel giro di pochi minuti.
Non assecondare mai i capricci: molti genitori, arrivati allo stremo delle forze, cedono alle richieste dei capricci e questo ovviamente risulta un atteggiamento da parte di noi genitori completamente sbagliato. Cedendo alla richiesta, faremo capire al nostro piccolo come ottenere quanto richiesto, ovvero la platealità, che ovviamente tenderà a darci fastidio. Ciò che dovremo fare invece sarà non cedere nel modo più assoluto, capire se quella richiesta è giusto che venga esaudita e soprattutto, partire già in situazioni tranquille con la regola del ‘patti chiari, amicizia lunga’. Ovvero dare al bambino una singola scelta dettata da noi affinché sappia che ciò che diciamo debba essere rispettato, lasciandolo contento. Esempio pratico? ‘Se andiamo al supermercato potrai scegliere un solo dolcetto che ti piace di più‘.