I cappotti in inverno sono tra i capi d’abbigliamento più ‘in’, ma lavarli è sempre più difficile. Segui questi consigli e non avrai paura di rovinarli.
L’inverno sembrava essere giunto quasi al termine, con l’alzarsi delle temperature per qualche giorno. Invece non è così, la discesa di quest’ultime continua imperterrita e ci costringe a riprendere dall’armadio i nostri cappotti che avevamo pensato di mettere via per un po’.
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Arriverà la primavera a breve e ci vedrà combattere proprio con questo capo di abbigliamento e con il suo lavaggio. Saremo prese sicuramente dal panico per paura di rovinarli e ci ritroveremo a lasciarli in giro, accompagnandoli con la frase “Poi lo lavo” o a riporli nell’armadio ‘sporchi’ con la frase “Se ne parla in inverno”. Piuttosto che adottare queste tecniche vediamo invece come fare per poterli lavare senza rovinarli.
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Diciamo che solitamente i cappotti, soprattutto se di lana, sono difficili da lavare. Abbiamo sempre paura di rovinarli creando su di essi dei pelucchi o macchie che non andranno più via. Ecco perchè spesso e volentieri ci rivolgiamo alle lavanderie per evitare di commettere errori che potrebbero costarci caro. Ma prima di capire come lavarli dobbiamo capire cosa non fare per sporcarli.
Se abbiamo un cappotto di un colore chiaro, la prima cosa da fare, quando lo indossiamo, è mettere una sciarpa o un foulard che ci copra il collo e che eviti che il nostro trucco possa sporcare il colletto del cappotto.
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Passiamo poi al lavaggio. Ovviamente prima di decidere quale lavaggio scegliere dobbiamo necessariamente guardare l’etichetta dietro che ci aiuterà a capire se lavarlo a secco o meno.
Se ci viene dato l’ok dall’etichetta di poterlo lavare a mano avremo bisogno di prendere in considerazione il vecchio metodo della nonna, ovvero mettere in una grande bacinella dell’acqua in cui andremo ad immergere il cappotto e lasciamolo in ammollo per circa 30 minuti, in modo che riesca a bagnarsi completamente. Versiamo un po’ di detersivo (magari specifico per la lana) e lasciamolo in ammollo. Badiamo bene che non deve passare più di un’ora, altrimenti rischiamo che si infeltrisca.
Sciacquiamolo più volte fino a quando l’acqua non uscirà completamente limpida. A quel punto non ci resta che strizzare il tutto, magari non energicamente e soprattutto partendo dall’alto al basso. Per finire non stendiamolo in verticale e alla luce diretta del sole, ma in orizzontale, magari su una panca o su uno stendino.