Buoni propositi per il 2022: parlare di sesso ai bambini, ma come? Eccoti una breve ma utile guida

Parlare di sesso ai bambini è sempre difficile e a volte addirittura frustrante: come affrontare l’argomento in modo naturale? Eccovi 3 consigli impeccabili

È molto probabile che chi legga questo articolo, appartenga ad una generazione anni 70/80/90, che se per alcuni aspetti ha vissuto un’epoca ricca di convivialità, di giochi all’aria aperta, di naturalezza ed emozioni vivide, sotto altri avrà di certo provato sulla propria pelle determinati ‘argomenti Taboo‘, tra cui il sesso.

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Come affrontare l’argomento del sesso con i più piccoli? Eccoti 3 consigli impeccabili

Parlare di sesso con i propri figli non è mai facile, tuttavia i genitori di oggi sono certamente avvantaggiati rispetto a quelli nati nelle generazioni appena citate. Confrontarsi con i propri ragazzi su determinati argomenti è decisamente importante, specialmente in questi anni in cui ormai l’informazione è a portata di click, seppur nella maggior parte dei casi non del tutto sincera e onesta.

Basta considerare alla pornografia, ormai ampiamente raggiungibile ovunque, in qualsiasi sito, presa spesso come punto di riferimento da ragazzi in fase di pubertà e adolescenza. Come possiamo quindi affrontare il discorso sessualità con i propri figli evitando l’imbarazzo e la vergogna? Eccovi 3 consigli per un risultato di successo

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Parlare di sesso con i bambini non è un’utopia: eccovi qualche consiglio e spunto interessante

Ogni famiglia è fatta ovviamente a modo suo, alcuni genitori sono decisamente open minded rispetto ad altri, tuttavia il discorso sesso e sessualità con i bambini dovrebbe essere sempre affrontato innanzitutto nella prima vera agenzia educativa, ovvero il contesto familiare.

parlare di sesso con i bambini
Parlare di sesso significa anche educare i propri piccoli a legittimare i propri sentimenti scostandosi da stereotipi condivisi: ad esempio che tra papà e figli maschi non ci si debba abbracciare o scambiare effusioni d’affetto

Confrontarsi su determinati argomenti, scambiarsi informazioni in merito ci permette non solo di conoscere meglio i nostri figli, ma di rafforzare i rapporti che vanno al di là del pregiudizio o dello stereotipo. È pur vero però, che per alcuni genitori il discorso sesso non è mai facile da affrontare. Eccovi quindi 3 consigli impeccabili che vi faciliteranno ‘l’arduo compito’. 

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  • Inizia sin dai primi anni: attendere troppo tempo prima di parlare con i propri bambini sul sesso non è produttivo. Superata la fase della prima infanzia infatti, possiamo già iniziare ad introdurre nei discorsi con i piccoli l’argomento sessuale, specialmente quando ci chiederanno come sono nati o come nascono i bambini in generale. In questo caso potremo spiegare loro, con i termini più adeguati all’età di riferimento, cosa sia la penetrazione, come funzioni l’atto riproduttivo e sarà un bene, verso i 5/6 anni di età, insegnare loro che non si parla più di ‘pisellino o fiorellino‘, ma di pene e vagina, di testicoli, scroto, vulva ecc.
  • Introduci, ma non forzare: se è vero che bisogna educare i bambini sin da piccoli al discorso legato al sesso, è anche necessario che non si calchi troppo la mano. Se i nostri piccoli al momento non sentono la necessità o non si pongono ancora domande, proviamo poco alla volta e lasciamo loro il tempo di elaborare le informazioni date. Quando saranno evidentemente curiosi invece potremo ampliare il discorso, spiegando quindi ciò che comporta l’atto sessuale, ma anche il genere, gli orientamenti, i rapporti emotivi e sessuali non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo, che lega cioè due persone come lo sono ad esempio mamma e papà.

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  • Non dare nulla per scontato: spesso un errore che si compie è quello di dare per scontato che i propri figli corrispondano all’idea che ci siamo fatti di loro o a quello che ‘solitamente la società detta’. È molto importante chiedersi se il proprio figlio sia in realtà omosessuale, eterosessuale, bisessuale o se si percepisca in linea con la propria identità biologica d’appartenenza. Ecco perché bisogna essere open minded! Ascoltare il proprio ragazzo senza giudicarlo o attribuirlo ad uno stereotipo ci permetterà di conoscerlo davvero, di poterlo eventualmente aiutare sostenendolo sempre, a prescindere da chi un domani deciderà di essere o semplicemente come si percepirà, con se stesso e con il resto della società.
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