Cambiano i tempi ed anche le relazioni: il poliamore è ormai all’ordine del giorno e anche in Italia sta spopolando, ma cos’è nello specifico?
Non un rapporto a due esclusivo, ma a tre o anche a quattro, non un tradimento ma un tacito accordo tra le parti. È questo ciò che potrebbe racchiudere il significato del termine poliamore, anche se in realtà sarebbe molto riduttivo. L’amore nelle sue forme vede milioni di sfaccettature, il mondo in cui viviamo non sente più il bisogno di classificare, generalizzare, stereotipare e giudicare.
In Italia già da un po’ di tempo alcuni rapporti poliamorosi stanno venendo allo scoperto, ma come dicevamo, non si tratta semplicemente di una notte folleggiante in cui si decide di far entrare un estraneo nel proprio letto per riaccendere la passione. In un rapporto poliamoroso si condividono aspetti sessuali, sociali ed affettivi, in un equilibrio che per alcuni potrebbe forse sembrare troppo, tuttavia le relazioni funzionano in un modo inaspettato. Perché? Cosa spinge una persona a voler condividere gli stessi sentimenti con più persone? Scopriamolo insieme
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Qualche radicato estremista potrebbe pensare che il poliamore sia semplicemente una scusa per rendere il tradimento plausibile e permesso, in realtà però chi lo vive non ha nulla a che fare con un legame extraconiugale. Un uomo o una donna poliamorosi scelgono volutamente di vivere più relazioni nello stesso momento, basando il legame non sul rapporto sessuale, ma su una condivisione reciproca di emozioni, vissuti e quotidianità.
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Le relazioni poliamorose basano tutto il loro successo su una scelta del tutto consapevole: quella di poter avere più partner, nel totale rispetto reciproco. Nei rapporti di questo genere tutte le parti coinvolte sanno che il partner vive più relazioni e spesso queste decidono di viversi insieme completamente, simultaneamente e vicendevolmente.
Non si parla tuttavia di un voler spezzare semplicemente le catene impositrici di stereotipi relazionali, ma una scelta nell’amare più persone. L’amore non è mai univoco, da che mondo è mondo si è sempre scelto un unico partner che, a scanso di equivoci o problematiche, rimarrà lo stesso per tutta una vita. Ma chi dice che amare sia un percorso unico? Chi ha imposto la visione di un amore esclusivo a due?
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L’amore non può essere mai comandato e nel modo più assoluto persino la scienza lo conferma: si possono amare più persone nello stesso momento. Ecco perché i rapporti poliamorosi si basano su questo: condivisione, rispetto e massima libertà d’espressione. Non funzionano mai in egual modo, in una coppia poliamorosa ci può essere solo un partner che lo pratichi, tuttavia gli elementi coinvolti saranno sempre informati delle scelte dell’altro.
La gelosia è umana, capita e va vissuta, ma questi sono sentimenti che derivano da altre mancanze all’interno di coppie poliamorose. Funzionano alla stessa stregua di una coppia monogama eterosessuale od omosessuale. Non è quindi un escamotage per fuggire, scappare, prendere una boccata fresca di novità dal partner di partenza, bensì viversi in più riprese, con più caratteri e in modo autentico.
Il poliamore può quindi prevedere un rapporto a tre o a quattro totalmente paritario, in cui tutti i partner coinvolti sono messi sullo stesso piano oppure essere metapartner, ovvero legami secondari che possono risultare più o meno intensi, più o meno duraturi, più o meno importanti. Ciò che però raccoglie in un unico filo conduttore il poliamore è semplicemente la possibilità di vivere appieno i sentimenti che l’uomo e la donna provano: poiché l’amore si moltiplica, nasce in momenti inaspettati e in fondo lo sappiamo tutti molto bene…
Ci innamoreremo sempre per strada, al bar, al supermercato o in autobus. Sta a noi riconoscere il poliamore come una possibile svolta emotiva. Accettabile o meno. Vivibile o meno. Incredibile o meno.