‘Sopravvivere’ alle scomode domande di Natale è sempre un’impresa ardua. Ecco perchè abbiamo pensato ad alcune scappatoie da poter mettere in pratica proprio quel giorno.
Ogni anno, a Natale, ci ritroviamo a vivere la stessa situazione degli anni precedenti: le domande scomode a cui dobbiamo ‘sopravvivere’. Per quanto amiamo i nostri parenti, zii, nonni e parenti anche più alla larga, le loro domande risultano spesso inappropriate e fuori luogo.
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Non possiamo certo rivolgerci in malo modo, così non faremmo altro che attirare ancora di più l’attenzione su di noi. Cerchiamo invece di creare delle scappatoie che ci facciano sentire al sicuro e tranquilli il giorno di Natale e quelli seguenti. Vediamo insieme quali sono.
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Di domande inopportune al pranzo di Natale ce ne sono a bizzeffe, fatte a volte proprio da persone che sarebbe meglio non parlassero. Magari perchè hanno vissuto le stesse difficoltà o perchè hanno figli di certo non migliori dei vostri. Bene, analizziamo insieme quelle più gettonate e vediamo in che modo poter rispondere.
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La prima domanda è sempre la stessa e soprattutto uguale per tutti: “e la fidanzata/o?“. Ecco, forse non c’è domanda più scomoda e invadente di tutti. Perchè magari si è appena usciti da una relazione andata male o da una frequentazione che ci ha fatto capire che non era la persona giusta per noi. O forse perchè a 30 anni abbiamo capito che ci bastiamo da soli e non abbiamo bisogno di avere un partner che ci completi. Ma spiegarlo sarebbe molto difficile, perchè seguirebbero altre domande altrettanto scomode. Che fare allora? Spostare l’attenzione su un altro cugino o componente della famiglia, chiedendo di raccontare la sua di storia.
Seconda domanda, molto gettonata anch’essa, è: “e la laurea?” Bene, questa è forse la più odiosa anche più della prima. Perchè ci colpiscono in un punto per noi abbastanza difficile da digerire. Niente paura, abbiamo una risposta anche a questo. Potremo, ironicamente, ridere e rispondere con un “MAI”, in questo modo geleremo il mittente e lo manderemo in confusione, non saprà se stiamo scherzando o facendo sul serio e ci lascerà in pace.