A volte può essere salvifico dedicarsi ad un libro. Leggere non è solo un’attività per rilassarsi: apre la mente e ti apre a dei veri e propri mondi.
Che leggere faccia bene, per qualcuno è diventato un mantra, ma in un Paese dove i lettori sono sempre di meno, è sempre bene sottolinearlo. Il bisogno di immergersi in altri mondi può essere un’abitudine nata in infanzia, oppure sviluppata nel tempo, non è importante come, la cosa essenziale è farlo.
Seguendo il periodo storico che stiamo attraversando e ripensando anche al periodo del Lockdown, la lettura può essere stata una grande alleata per quelle giornate, non si tratta di alienazione ma di trovare tra le pagine dei veri e propri rifugi.
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Se guardiamo qualche dato tuttavia, l’andamento non è così incoraggiante. Una ricerca portata avanti dall’editore indipendente Jenkins Group, ha visto come più del 30% dei diplomati, dopo aver concluso il loro percorso, abbia abbandonato la lettura. Finita l’università i libri poi salutano anche i laureati.
Se diamo uno sguardo al nostro paese, non c’è da stare tranquilli, un recente studio ha visto che 1 famiglia su 10, in casa non possegga neanche un volume.
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E’ risaputo dei motivi che vedono l’attività della lettura qualcosa di prezioso: dall’aumento dell’empatia, alla conoscenza linguistica, attenzione e memoria, di benefici sono moltissimi. Ma oggi voglio svelarti quelle motivazioni che nessuno dice e che continuano a rendere quest’attività antica, una preziosa risorsa.
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