Una casalinga può richiedere il reddito di cittadinanza nel momento in cui il marito lavora? Scopriamo tutte le info utili e se si può accedere al sussidio
Con la pandemia scaturita dal Coronavirus, sempre più famiglie hanno faticato ad arrivare a fine mese. Molti purtroppo hanno visto licenziamenti netti, altri riduzioni drastiche degli orari e di conseguenza meno paga, specialmente per i lavoratori a partita IVA, come proprietari di locali, centri benessere, pub notturni e alberghi.
Lo stato tuttavia ha erogato parecchi sussidi sostentativi per far fronte alla crisi economica e sono state tantissime le richieste del famoso RdC ovvero Reddito di Cittadinanza, già in vigore dal 28 Gennaio 2019, una misura di contrasto al fronte della povertà e volto al reinserimento sociale e lavorativo. Ma se in un nucleo familiare il marito lavora, la moglie disoccupata può richiedere il reddito? Domanda che spesso ci si pone e a cui noi oggi vogliamo dare risposta
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Una casalinga può richiedere il reddito di cittadinanza? Scopriamo insieme come accedere al sussidio statale
Spesso ci poniamo domande simili, specialmente nel caso in cui la situazione economica non sia delle migliori e si debba richiedere necessariamente uno dei sussidi statali. Con il decreto legge 20 Gennaio 2019, il Reddito di Cittadinanza diventa non solo un atto di contrasto alla povertà, ma anche per incrementare il reinserimento sociale e lavorativo. Ma se una casalinga è disoccupata e il marito lavora, si può accedere al RdC?
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Per rispondere alla domanda non bisogna considerare lo status del singolo, ma solo la situazione reddituale familiare. Due coniugi entrambi lavoratori quindi, potrebbero ugualmente accedere al Reddito di Cittadinanza, dovranno però non superare i limiti imposti della dichiarazione ISEE. Se il cumulo dei due redditi supera la cifra concessa, il sussidio non potrà essere richiesto. Quindi si, una moglie disoccupata può richiedere il RdC se il marito non supererà la fascia prestabilita. Tuttavia il Reddito di Cittadinanza non valuta solo l’ISEE, ma anche eventuali proprietà di immobili, autoveicoli e giacenza media presso un istituto di credito.