Mi diverto ed Imparo: i giochi educativi per stimolare la concentrazione dei più piccoli!

I giochi educativi più utili per stimolare al meglio la concentrazione dei più piccoli, quelli da fare in casa a seconda della fascia d’età!

giochi educativi
Come stimolare la concentrazione dei bambini: i migliori giochi educativi da fare in casa! Foto di thedanw da Pixabay

In che modo è possibile catturare la loro curiosità e stimolare la loro concentrazione? Ricordiamo sempre, che in qualità di genitore-educatore è importante supervisionare senza mai esagerare. I bambini devono sentirsi ‘liberi’ di esplorare e di conoscere. Ecco attività da fare in casa, scopriamole insieme!

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Giochi educativi: quelli più semplici e divertenti da fare in casa per stimolare la concentrazione dei più piccini

Ricordiamo innanzitutto che non è necessario riempire la stanza dei piccoli con giochi e peluche in enormi quantità. Quindi per prima cosa, evitiamo di riempire le camere con cianfrusaglie che dopo poco i bambini non tendono più ad utilizzare. Riponiamo all’interno di ceste tutti i giochi, e di volta in volta ne tiriamo fuori alcuni, così da fare in modo che i bambini a rotazione possano utilizzarli tutti, e sperimentare così cose diverse. Progredendo per fasce d’età, iniziamo dalla fase neonatale: in questa fase della vita, la prima che consente al bambino di affacciarsi al mondo che ha dinanzi o meglio nel quale ora si trova ad essere inserito, è tutto completamente nuovo. Forme, colori, sensazioni, sono tutte cose che il piccolo sperimenta per la prima volta. In questa fase che va potremmo dire da 0 ad 1 anno per stimolare la concentrazione dei più piccoli potremmo sfruttare:

  • Sicuramente tra le più gettonate ci sono le fatidiche giostrine da utilizzare quando il bimbo è disteso in culla, sul tappetino oppure nella carrozzina. E’ uno dei primi ‘giochi’ proposti ai bambini e nel corso del primo anno di vita. Riusciamo a vedere come con il tempo il bambino tramite lo sviluppo sensoriale oltre che ad osservarlo inizialmente, riesca con il tempo a concentrare su di esso l’attenzione ed a volerlo catturare per poterlo afferrare, maneggiarlo e giocarci.
  • Giochini ed oggetti che stimolano l’udito: possiamo creare noi stessi giochini con barattolini, bottigline all’interno delle quali andiamo a riporre pasta di diverse dimensioni. Oppure oggetti di varia grandezza che quando scossi emettono un suono uno diverso dall’altro.

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Da 1 a 3 anni

Il bambino in questa fase avrà già acquisito le ‘prime conoscenze’ del mondo esterno, e cercherà di mettere in pratica ciò che fino a quel momento ha imparato. Con il nostro aiuto, può riuscire a distinguere i colori (proponiamo loro il gioco della pasta colorata: utilizziamo 3 barattoli di colori differenti sopra i quali disegniamo 3 diversi tipi di pasta. Mostriamo ai bambini la pasta, e gli acquerelli dello stesso colore di cui sono i barattoli. I bambini dovranno dipingere la pasta del colore giusto e riporla nel barattolo del medesimo colore). In questo modo riusciranno con la vista a distinguere forma e colore della pasta e lavoreranno per associazione.

Da 4 ad 8 anni

I bambini sono qui in grado di distinguere forme e colori. Riescono autonomamente a fare associazioni tra le cose. Possiamo proporre loro il completamento di puzzle, stimolare la loro concentrazione con il memory che prevede l’associazione di immagini uguali tra loro. In questo caso stimoleremo anche la loro memoria fotografica. Fare percorsi in giardino dove possono mettere alla prova le loro abilità fisiche. Ed ovviamente aiutarli ad approcciarsi alla lettura di libri, aprono la mente, innescano l’immaginazione e la curiosità.

Da 9 ad 11 anni
  • In questa fase possiamo proporre loro giochi scientifici; risoluzione di enigmi, percorsi labirintici;
  • Oppure possiamo permettere loro di mettere mani in pasta e seguire alla lettera la ricetta della nonna;
  • Aiutarli nella concentrazione allo studio. Chi ha mai sentito parlare della tecnica del pomodoro? Molti di noi adulti la mettono in pratica per ottenere risultati più efficienti durante un’attività. Lo stesso può essere anche per i bambini/ragazzi. In cosa consiste? Si tratta di alternare ogni 25 minuti di studio a 5 minuti di pausa per poi riprendere a studiare.

 

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