Se anche i vostri bambini amano vedere i cartoni animati sappiate che alcuni di questi risultano particolarmente diseducativi. Nell’articolo di oggi vi indichiamo 5 titoli che sarebbe meglio non fare vedere ai più piccoli!
I cartoni animati sono davvero dei classici intramontabili. Ognuno di noi almeno una volta nella vita ha visto, appassionandosi, alcune delle storie diventate cult nel cinema e nella tv dedicata ai più piccoli. Dalla Sirenetta, alla Bella e alla Bestia a Nemo passando da Cenerentola fino alle più recenti Frozen o Mulan.
Ebbene una ricerca portata avanti da prestigiosi network americani avrebbe stilato una lista nera dei cartoni animati più diseducativi di sempre. Non a caso, all’interno di questa lista, appaiono titoli conosciutissimi e allo stesso tempo anche quelli che hanno incassato le cifre più alte. Secondo un sondaggio realizzato proprio per conoscere il parere dei genitori in merito alla visione di alcuni titoli, la maggior parte delle madri e dei padri si è dichiarato contrario a far vedere alcuni dei cartoni più conosciuti nella storia della tv dei piccoli.
Nonostante la Disney abbia sfornato molte pellicole che hanno messo al centro eroine ed eroi non sessualizzati o stereotipati, per molti genitori alcuni dei più famosi cartoni animati esistenti sarebbero portavoci di razzismo, stereotipi e pregiudizi. Da qui la decisione di voler non farli vedere ai propri bambini.
Di seguito vi forniamo 5 titoli che secondo questo studio risulterebbero particolarmente diseducativi.
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Nella lista nera dei cartoni pià diseducativi di sempre rientrano:
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Scommettiamo che anche voi avete visto almeno uno di questi cartoni animati e che leggendo questi titoli vi starete chiedendo il motivo o i motivi per i quali i bambini non dovrebbero vedere queste storie. Ogni genitore, da bambino, ha visto queste pellicole a cuor leggero e spesso avrà imparato le loro canzoni a memoria e avrà sognato di poter vestire i panni del suo personaggio preferito.
Visti oggi invece questi cartoni risulterebbero particolarmente dannosi per la crescita dei bambini e li avvicinerebbero ad una cultura pregiudiziale e fortemente stereotipata. Motivi questi che hanno rimesso al centro un dibattito mai sopito tra la Disney e i genitori che si trovano a scegliere i cartoni da vedere ai più piccoli.
Ad esempio per quanto riguarda gli Aristogatti, sotto uno sguardo attento di genitori, sarebbe finito uno dei gatti siamesi presenti nella storia. Questo sarebbe rappresentato come una caricatura razzista di una persona asiatica. In Peter Pan invece si identifica il popolo dei nativi americani in gergo totalmente razzista.
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Ora, gran parte di questi titoli ha una storia molto lunga e di certo l’educazione di 50 anni fa non ha nulla che vedere con l’educazione di oggi. I bambini cresciuti in questi ultimi anni sono molto più aperti, tolleranti e inclusivi. Probabilmente fino a pochi anni fa era anche del tutto impensabile avere a che fare con una scuola multietnica e totalmente inclusiva, motivo il per quale alcune tematiche non erano minimamente prese in considerazione. Oggi invece la discussione tra tollerenza, inclusione e integrazione è più viva che mai e anche i bambini risultano più consapevoli verso l’incontro con l’altro. Segno questo che i tempi sono cambiati e che certe considerazioni a sfondo razziale sembrano quasi del tutto superate.
Ammesso poi che il dialogo dovrebbe sempre essere presente all’interno della famiglia, sarebbe sempre consigliabile accompagnare la visione di un film o di un cartone animato insieme ad un adulto. In questo modo, il bambino potrà rendersi conto della realtà che vede e se lo ritiene necessario ne potrà discutere insieme alla sua famiglia. Solo facendo in questo modo si potrà stabilire con un confronto sano e costruttivo con i propri piccoli. Dunque diseducazione a parte, se proprio ritenete nocive queste pellicole parlatene anche con loro e magari provate a vederle insieme. Siamo sicuri che alla luce di quando vi abbiamo detto, il momento che vivrete assieme aiuterà entrambi.