Il tuo neonato piange sempre? Come capire cosa vuole comunicarti senza farti prendere all’ansia e dalla paura, così sarà più facile accudirlo
Accogliere un neonato in casa è sicuramente un’esperienza magica e fuori da qualsiasi tipo di immaginazione. Nella maggior parte dei casi ci si ritrova a pensare “Questo nessuno me lo aveva detto”, oppure “Questo non me lo aspettavo proprio”. E sicuramente tra le premure e le ansie di tutti i genitori c’è il pianto… Quando un bambino piange i genitori non possono che saltare in piedi e correre in soccorso del proprio bebè, nella speranza di calmarlo e soprattutto di capire il motivo di tale pianto. I bambini soffrono, si emozionano, sono felici, esattamente come noi sono capaci di provare tutti i tipo di emozioni possibili, però non sono in grado di esternarle come noi. Per nove mesi hanno vissuto al caldo e protetti nel grembo materno e adesso si affacciano ad un mondo totalmente nuovo, che non conoscono e con cui non sono ancora in grado di approcciarsi. Ecco perché imparare a capirli e a capire le loro emozioni può rendere anche a noi il compito più semplice.
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Il tuo neonato piange sempre? Come capire cosa vuole comunicarti senza ansia
Il loro unico modo di comunicare è attraverso il pianto. Questo rappresenta il loro unico modo di comunicare le emozioni che li percuotono. Quindi cerchiamo di capire i vari tipi di pianto.
- Pianto di chiamata: ovviamente noi abbiamo la parola per chiamare qualcuno che vogliamo avere vicino, loro no, ecco perché piangono per attirare la tua attenzione. Questo tipo di pianto è stridulo, ma non isterico, per ogni 5 o 6 secondi di pianto ci saranno 15 20 secondi di silenzio.
- Pianto di fame: molto simile a quello per chiamarti e attirare la tua attenzione, ma stavolta se non lo assecondi, diventerà prestissimo un pianto disperato e isterico. “Mamma dammi il latte!“.
- Pianto di dolore: isterico, irreparabile e inconfondibile. Questo tipo di pianto è diverso da tutti gli altri ed è davvero inconsolabile. In questo caso potete solamente andare dal medico per capire quale sia la fonte del malessere.
- Pianto fisiologico: hanno le nostre stesse abitudini fisiologiche, ma ovviamente finché erano nella pancia non le espletavano. Adesso che è tutto nuovo, anche il semplice atto della defecazione può risultare fastidioso o doloroso. Pian piano passerà, ma all’inizio potrebbe essere difficile per il bambino abituarsi. Il bambino emetterà in questo caso dei piccoli piagnucolii, che voi potrete accogliere e tranquillizzare, prima che diventino più forti.
- Pianto del sonno: anche questo è piuttosto comune, specie se il bambino si sente solo. Sarà molto simile al pianto per chiamarvi. In questo caso avervi vicino, magari mangiare e rilassarsi, non potrà che farlo calmare. Se poi il pianto è prima dell’addormentamento, accompagnato da sbadigli, sfregamenti di viso vari, allora il vostro piccino non riesce a rilassarsi. Provate a farlo addormentare in un ambiente più tranquillo, con luci soffuse
- Pianto di disagio: come noi, anche i bambini provano disagio, si sa, appena arrivati a casa le visite dei parenti e degli amici possono diventare a volte troppo stressanti. Essere continuamente toccati, disturbati non è piacevole, ecco perché attraverso un pianto che può essere più o meno stizzito, il nostro bambino può farcelo capire.
- Pianto di noia: ebbene si, anche i bambini si annoiano, cosa fare in questo caso? Facciamo qualcosa insieme, cantiamo, portiamoli a fare una passeggiata intorno alla casa, o coinvolgiamoli con qualche giochino.