Attaccamento alla madre: come aiutare il bambino a sviluppare la giusta autonomia

L’attaccamento alla madre è piuttosto diffuso in tutti quei bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni, ma come affrontare al meglio il fenomeno? Scopriamolo 

Le figure genitoriali del papà e della mamma sono punti di riferimento essenziali nei primi anni di vita del bambino, lo sostengono, lo guidano e forniscono il naturale fabbisogno fisico ed emotivo. A volte però, soprattutto nei confronti della madre, il proprio figlio potrebbe sviluppare un attaccamento morboso nei suoi confronti, impedendogli di vivere in autonomia non solo la propria vita, ma anche la stessa del piccolo.

attaccamento alla madre
Educare il proprio figlio alla giusta autonomia permetterà in futuro di avere un ragazzo sicuro, indipendente e capace di gestire le proprie emozioni

E’ importante affrontare il caso con calma, cura ed empatia, ma affrontare un distacco genuino permetterà di avere in futuro un adolescente sicuro, consapevole della propria indipendenza e dei propri stati emotivi. Esistono alcune tecniche volte al giusto distacco? Scopriamo insieme come fare

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Attaccamento alla madre: quando la morbosità diventa disagio e un problema da risolvere

Il legame madre – figlio crea a tutti gli effetti un luogo in cui rifugiarsi, in cui godere di tutto l’amore che un genitore possa trasmettere al proprio figlio e sicuramente, un legame chiaro e coinvolgente potrà solo recare del bene al bambino. Eppure, lo sviluppo di un rapporto morboso, basato sulla gelosia nei confronti dei fratellini o del papà, potrebbe poi nel tempo lasciare scie di insicurezza, incapacità relazionale e/o a gestire in pieno situazioni che richiedono autonomia. Vediamo insieme gli errori da evitare e cosa un genitore dovrebbe attuare

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  • Capire le motivazioni per cui il proprio figlio tende ad avere un attaccamento morboso è il primo passo da compiere. Ogni tanto, parliamogli dolcemente rassicurando il bambino che lei sarà li, che non c’è motivo di preoccuparsi, che la mamma non lo abbandonerà ma che adesso sta diventando grande ed è giusto che faccia qualcosa in autonomia. E’ importante evitare crisi nevrotiche, indifferenza o peggio, punizioni ingiustificate.
  • Accettare innanzitutto dentro se stessi che bisogna staccarsi dal proprio piccolo. Iniziamo a condurre piccole attività senza il nostro bambino come andare a fare la spesa, uscire per una commissione oppure semplicemente vedersi con le amiche. Lasciamo con il piccolo una figura che possa momentaneamente “sostituire” quella materna, in modo che abbia comunque un riferimento in assenza della madre.
  • Non assecondiamo i pianti tragici e teatrali. Il bambino affronta il distacco nel modo primitivo con cui riesce a fare, ovvero il pianto. Chiacchieriamo con lui qualche minuto prima di andare via dall’asilo, non commettiamo l’errore di non salutarlo o di distrarlo poiché si sentirebbe tradito. E’ opportuno invece fargli comprendere che la mamma quanto prima tornerà e potrà stare con lei in modo sereno. 
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