Mamma furiosa ‘denuncia’ la nota catena di abbigliamento Upim: “Che avvilimento, che rabbia”, cos’è accaduto, solidarietà da altri genitori
Lo sappiamo bene, in un’epoca in cui si cerca sempre più di educare adulti e bambini alla diversità, ci si aspetta che anche chi ci sta intorno non rimarchi la differenza tra uomo e donna. Siamo cresciuti con i nostri nonni e la loro idea che l’uomo va a lavorare e può usufruire di determinati privilegi, mentre le donne devono rimanere a casa, accudire i figli e pensare alla casa. Sono ancora moltissime le persone che la pensano così, ma oggi come oggi i tempi sono cambiati, non c’è più questo tipo di distinzione. Soprattutto si cercano di educare i bambini al rispetto e alla collaborazione, in famiglia, così come con gli altri. Il fatto di cui vogliamo parlarvi è accaduto qualche tempo fa e ha suscitato non poco scalpore. La signora in questione ha sottolineato come la casa di produzione UPIM, che si occupa di grembiuli per bambini, ha messo sul mercato dei capi di abbigliamento che aumenterebbero la disuguaglianza tra bambini e bambine. La donna inferocita ha deciso di ‘denunciare’ l’accaduto attraverso i social e la schiera di persone d’accordo con lei è stata veramente ampia. Il post è stato ricondiviso da moltissime persone.
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Mamma furiosa ‘denuncia’ Upim: “Che avvilimento, che rabbia”, cos’è accaduto
A far innervosire in particolar modo questa mamma e moltissime altre, che come lei hanno trovato davvero fuori luogo la produzione di grembiuli, è stata la differenza tra i loghi sul grembiule. Per le bambine labbra carnose e rossetti, per i bambini invece righelli e calcolatrici. Le parole della donna, dure e lapidarie, hanno trovato il pieno appoggio di migliaia di altre mamme, tanto da costringere il marchio al ritiro del prodotto dal mercato. “Cara Upim ma davvero ritenete adeguato che le bambine di otto anni debbano andare a scuola con un distintivo al petto di rossetto e labbra dischiuse, carnose e sensuali? Qual è il vostro messaggio? “Molla questa noia e dedicati a quello che fa per te, il makeup!”?
A peggiorare l’effetto, nell’apposito separato espositore dei grembiuli per maschi c’era il grembiule con la squadretta e il righello: lui ingegnere, lei bella donna. A otto anni. Ho cercato un grembiule simile per bambine ma ho trovato solo bouquet di fiori (studiosa di botanica?), cuoricini (futura cardiologa?) e strass (gemmologa!). Che avvilimento, che rabbia”
In tutta risposta la Upim ha dichiarato pubblicamente di aver ordinati il ritiro dal mercato dei grembiuli in questione, per aver compreso l’inesattezza del messaggio che potevano trasmettere.