Il pranzo di Santo Stefano viene festeggiato come un vero e proprio giorno di festa, ma perché? Qual è il vero motivo? Scopriamolo
Il pranzo di Santo Stefano è un altro vero e proprio giorno di Natale. In questa data, il 26 Dicembre, le famiglie generalmente si riuniscono attorno alla tavola per consumare ciò che è avanzato dai due giorni precedenti di festa, passando ancora una volta tutti insieme un altro momento di gioia e convivialità. Ma da cosa deriva in realtà questo giorno? Perché in tutte le regioni italiane ed anche in molti paesi stranieri si festeggia questo Santo? Scopriamo insieme i dettagli legati a quest’usanza
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Perché si festeggia il pranzo di Santo Stefano? Scopriamolo insieme
Alla base del motivo per cui si festeggia Santo Stefano troviamo due spiegazioni piuttosto lineari: la prima è legata a questioni puramente logistiche, così come a Pasqua abbiamo la Pasquetta, anche il Natale ha il suo giorno di lancio in più. Il 26 Dicembre è pertanto il giorno in cui si può continuare a seguire la scia del 25, festeggiando in famiglia “allungando” le ore natalizie appena passate. Potrebbe sembrare una tradizione antica, ma in realtà festeggiare Santo Stefano ha origini piuttosto giovani.
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Solamente nel 1947 lo Stato Italiano dichiarò il 26 come giorno festivo proprio per allungare i festeggiamenti del Natale, a prescindere da quale santo si sarebbe ricordato e celebrato in quella data. Un scusa ovviamente anche per i cristiani per continuare a ricordare la nascita del Salvatore. La seconda motivazione è legata alla religiosità cristiana. Di fatti, la Chiesa Cattolica decisa di piazzare accanto al giorno della nascita di Gesù i “comiter Christi“, cioè coloro che hanno vissuto, dal punto di vista terreno, più o meno lo stesso periodo della vita di Cristo. Santo Stefano è stato per l’appunto il primo ad avvicinarsi all’epoca in cui Gesù visse e fu tra l’altro il primo a portarne testimonianza tramite martirio. Non per nulla, il 27 Dicembre si festeggia San Giovanni Evangelista, una delle figure più vicine a Lui. Raccontate questa storia ai vostri bambini, ne saranno affascinati!