L’importanza del gioco simbolico per i bambini: scopriamo insieme cos’è e perché è giusto e soprattutto importante assecondarlo
Quante volte ci sarà capitato di aver visto nostro figlio, o il figlio di un’amica, un nipote o un fratellino di giocare e diventare il dottore, la mamma che cucina, la modella o anche il cuoco. Un gioco che a volte ci può sembrare buffo, o insolito vista la quantità di giochi che questi bambini sono abituati ad avere. Eppure un gioco così semplice e comune può dare apportare nella vita dei nostri piccoli dei grandissimi benefici. Benefici di cui sarebbe meglio non privarli, anche perché ce ne sono davvero tanti, e non sono certamente io a dirlo, ma un team di esperti. Tra i tanti specialisti che ne promuovono i benefici, c’è la pedagogista Chiara Mancarella. I giochi simbolici sono riconosciuti a tutti gli effetti come giochi educatici, che andrebbero non solo assecondati, ma anche incitati. E adesso cerchiamo di spiegarvi anche il perché.
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Innanzitutto per ‘Gioco simbolico‘, si intendono tutti quei giochi in cui il bambino in età compresa tra i 2 e i 7/8 anni finge di essere qualcun altro. Può impersonare la mamma che pulisce casa, o il papà che lavora, la nonna che cucina, o qualche personaggio dei suoi cartoni animati preferiti. La pedagogista spiega che il ‘gioco simbolico‘ si sviluppa in 3 fasi:
Il gioco rappresenta per i bambini un lavoro e un’impegno che sviluppa l’immaginazione, l’astrazione e la fantasia del bambino. Per questo motivo è importante non reprimerli e assecondarli in questo gioco, che li aiuta ad espandere la mente.