Quando ‘la cicogna’ è in ritardo: credenze popolari, riposo e tanto self control. Arriverà il momento giusto
La gravidanza è un periodo incredibile, un complesso turbinio di emozioni impossibili da raccontare. In soli 9 mesi una nuova vita prende forma e un piccolo essere umano si prepara per venire al mondo. Nessuno vi racconta però che, per una mamma in attesa, quei 9 mesi sono un’eternità! E giunta alla 40esima settimana, eccoti pronta con i capelli puliti, la casa in ordine e la valigia per l’ospedale che sembra fissarti. Ma non hai fatto i conti con il tuo bambino, che sembra non aver intenzione di venir fuori…
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Già dalla prima ecografia ci stampiamo in testa il ‘giorno presunto del parto’, manco fosse la data di scadenza del latte. E per tutto il tempo della gravidanza continuiamo a ripeterci come un mantra quella data. Forse è anche un po’ colpa di chi ci sta intorno, che ci domanda di continuo: ‘e quando nasce?’ – ‘ma che ne so?’ risponderesti il più delle volte. Sì, perché in realtà non siamo noi a deciderlo. I primi 7 mesi di gravidanza volano tra la sistemazione della cameretta, la scelta del nome del nascituro, la preparazione del corredino. Poi arrivano i terribili ultimi 2 mesi… che sembrano durare più o meno 12 anni! Finalmente ci siamo: la tanto attesa ‘data presunta del parto’. Ci aspettiamo che allo scattare della mezzanotte del giorno X il bambino schizzi fuori con in mano uno striscione di benvenuto. Mi dispiace deludervi, ma non sarà così.
Tutti ci diranno di mantenere la calma, di attendere il fatidico momento il cui il nostro bebè sarà pronto – ‘stai calma lo dici a tua sorella’ – risponderesti il più delle volte. Intanto di soppiatto ti addentri in siti internet in cerca di rimedi per anticipare le contrazioni (l’abbiamo fatto tutte, inutile mentire). Si trovano consigli più disparati, come mangiare cibi piccanti e speziati, oppure aspettare una nuova fase lunare. Qualcuno raccomanda di camminare due ore al giorno e avere rapporti sessuali frequenti. Facile: se non fosse che hai un’anguria gigante piantata addosso, le caviglie come zampogne, e in alcuni giorni il tuo partner vince il premio di nemico numero 1!
Dicono che la stimolazione dei capezzoli possa effettivamente favorire il rilascio di ossitocina, l’ormone-chiave da il via alle contrazioni uterine.
Ci sono consigli che non si sa se funzionano davvero, ma che possono aiutarti a ritrovare la tranquillità necessaria. Distraiti. So bene quanto è difficile, ma provaci. Siediti con una persona cara e chiacchierate d’altro. Bevi un buon caffè in compagnia dei tuoi amici. Vai a cena fuori con il tuo partner: godetevi ogni singolo momento di quiete e intimità prima di diventare genitori.
Arriverà il momento del parto: ti coglierà impreparata, con i capelli scompigliati e la casa in disordine. Nel 96% dei casi non sarà il giorno X, ma ti assicuro che sarà il giorno più bello della tua vita!